Severi i tecnici: non a norma il 70% delle vie La soluzione: una grande Ztl è più posti auto

Strade e marciapiedi fuorilegge nel centro storico

VASTO. Strade con marciapiedi inesistenti o di larghezza inferiore a quella prevista dalla legge, parcheggi selvaggi e una carenza di posti-macchina sia nelle ore di punta (dalle 10 alle 12) sia di notte (dalle 23 alle 24). Sono le “criticità” messe in risalto dallo studio sulla mobilità urbana, parte integrante del piano di recupero del centro storico, illustrato nella pinacoteca di Palazzo D’Avalos dal professor Pier Luigi Cervellati e dal pool di progettisti incaricato dall’amministrazione comunale.

Il progetto preliminare e gli elaborati tecnici sono ora a disposizione dei cittadini e delle associazioni di categoria per eventuali contributi od osservazioni. L’obiettivo è riqualificare il vecchio borgo e porre un freno allo spopolamento tentando di far restare stabile la popolazione che oggi si aggira sulle 2mila unità.

«In quest’ottica particolare attenzione va riservata alla mobilità», spiega l’ingegner Paolo Marino dello staff di progettisti, «le indagini effettuate sulle modalità di accesso, sosta e movimento dei veicoli hanno messo in luce alcune criticità. Ad esempio il 70% delle strade del centro storico non è conforme agli standard minimi previsti dalla legge e presenta marciapiedi non a norma, la cui larghezza è inferiore ad un metro e mezzo. Lo studio ha anche evidenziato una carenza di posti macchina nei giorni feriali. I calcoli hanno evidenziato 140 posti in meno rispetto al fabbisogno», aggiunge il professionista, «sia nelle ore di punta, sia durante la notte».

Si parte dall’analisi per proporre le soluzioni. Fra queste spicca la creazione di una grande Ztl (zona a traffico limitato) nell’area tra corso De Parma e Porta Nuova, sfruttando i quattro parcheggi esistenti di piazza Marconi, piazzale Histonium, via Brigata Maiella (vicino al teatro Rossetti) e di via Adriatica.
Per quanto riguarda, invece, gli edifici il piano di recupero punta su quattro emergenze architettoniche: il mercato di Santa Chiara, piazza Damante, la facciata di via Vittorio Veneto e il Palazzo Genova Rulli. «Si deve restituire al centro storico un’identità che si è andata man mano snaturando», afferma il professor Cervellati, «sono consentite le sopraelevazioni per le case di un piano rispettando gli elementi esterni».

«Il professor Cervellati non ha detto nulla di nuovo rispetto alla volta precedente», commenta l’ex assessore Francesco Paolo D’Adamo (Idv), «mi aspettavo proposte concrete e dettagliate invece delle solite storie. Devo però ammettere che ci sono stati interventi qualificati come quello dell’architetto Alessandro Cipressi, dirigente della sezione urbanistica comunale, che ha espresso il suo modo di concepire il collegamento tra il centro e la costa».
Esprime soddisfazione per il lavoro svolto dai progettisti la Lega nord che, tramite il referente cittadino, Stefano Moretti, invita il sindaco Luciano Lapenna (Pd) ad «accelerare l’applicazione del piano iniziando a riorganizzare la circolazione dei veicoli nel centro storico».