Teateservizi, 8 precari discriminatiI sindacati di base: per motivi politici

L’Usb Rdb: dipendenti da due mesi senza lavoro, nella società clima intimidatorio

CHIETI. «Atti discriminatori verso 8 lavoratori dei 70 precari della Teateservizi, ai quali da due mesi non è stato rinnovato il contratto e clima di intimidazione all'interno della società a capitale pubblico». E' quanto denuncia l'Unione sindacale di base, rappresentanze sindacali di base - Usb Rdb - della federazione provinciale.

La Teateservizi è una società costituita dalla precedente amministrazione di centrosinistra, i cui lavoratori, tutti assunti con contratti a tempo determinato, si occupano prevalentemente di verde pubblico, impianti sportivi, verde delle scuole e immobili comunali.

La Teateservizi, i cui lavoratori non hanno mai vissuto una situazione definita, considerando che non c'è ancora un dipendente assunto a tempo derminato, attualmente sta attraversando un momento molto difficile con conseguenze molto più gravi per alcuni.

«La Teateservizi», dice Silvio Di Primio dell'Usb-Rdb, «per reperire i lavoratori, si avvale di una società interinale, la Medis, con spreco di denaro pubblico, in quanto alla stessa società deve versare una percentuale del denaro destinato alla società. La situazione economica è critica, ma non è concepibile che solo ad alcuni, quelli che hanno sostenuto l'amministrazione del sindaco Ricci, non sia stato rinnovato il contratto da un momento all'altro e senza alcun preavviso».

Le rappresentanze sindacali di base citano un esempio del precario addetto allo stadio che una mattina, recatosi al lavoro, ha trovato la porta con la serratura cambiata. «A fine luglio», continua Di Primio, «l'assessore al bilancio Valerio Visini, di fronte a una situazione finanziaria difficile, aveva comunque assicurato un turn over dei 70 lavoratori, alcuni avrebbero lavorato a luglio altri ad agosto, ma per due mesi solo 8 sono stati a spasso». Peraltro questi dipendenti sono quelli che hanno invocato la decisione del giudice conciliatore sulla possibilità di avere un contratto definitivo.

Il 28 settembre ci sarà la decisione. Probabilmente, ma sembra che al Comune lo abbiano detto chiaramente, la loro situazione è in bilico proprio in attesa di una decisione dell'ufficio del lavoro. Ma tra i lavoratori c'è forte malumore perché credono che invece sia soltanto una discriminazione politica. «Sta di fatto che per la Teateservizi», afferma Di Primio, «il Comune non ha fatto ancora una variazione di bilancio. Attualmente i precari sono pagati dalla Medis, ma se la società interinale decidesse di non voler provvedere più agli anticipi dei salari, i 70 lavoratori andranno a casa e i servizi non saranno più garantiti».

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