Telefonate private con la sim dell’ente Vigile a giudizio

LANCIANO. Affronterà il giudizio con rito abbreviato il 24 febbraio 2014 Remo Fragassi, 62 anni, di Lanciano. L’uomo deve rispondere di peculato continuato. Per l’accusa, rappresentata dal pm...

LANCIANO. Affronterà il giudizio con rito abbreviato il 24 febbraio 2014 Remo Fragassi, 62 anni, di Lanciano. L’uomo deve rispondere di peculato continuato. Per l’accusa, rappresentata dal pm Ruggiero Dicuonzo, “nella sua qualità di dipendente comunale, appartenente al corpo di polizia municipale di Lanciano e quindi di pubblico ufficiale, faceva indebito uso per scopi personali, dell’utenza di telefonia mobile aziendale di cui aveva disponibilità per ragioni di ufficio o di servizio, recando un danno patrimoniale al Comune di 1.400 euro. Dalla primavera 2009 all’ottobre 2011”.

Una somma che comprende due contestazioni distinte: la prima di 863 euro riferita al periodo primavera 2009-marzo 2011, la seconda di 538 euro dall’aprile all’ottobre 2011. Due somme riferite a due procedimenti distinti e ieri riunificati, che sono state interamente rimborsate dal vigile al Comune.

«Non solo rimborsate», spiega l’avvocato difensore, Domenico Frattura, «tanto che il Comune non si è costituito parte civile, ma che sono frutto di “errori” che dimostreremo. La Sim che gli era stata concessa dal Comune prevedeva la possibilità di effettuare telefonate private, oltre a quelle di servizio, in base a due condizioni: che attivasse un conto su cui addebitare i soldi, cosa fatta come risulta dai documenti del Comune, e che componesse un prefisso prima delle telefonate private. Cosa fatta. C’è stato un problema tecnico di cui il Comune si è accorto solo nel novembre 2011», conclude l’avvocato Frattura, «quando la sim era attiva dal 2009 ecco perché la cifra è di 1400 euro, rimborsate». (t.d.r.)

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