Terza notte sulla ciminiera

L'imprenditore Amico: scenderò quando i giudici faranno chiarezza

CHIETI. Terza notte al freddo per l'imprenditore pescarese Walter Amico barricato sul palinsegna del capannone industriale dal quale è stato sfrattato perché ritenuto «insolvente e abusivo» dalla Parco Paglia, proprietaria del sito.

La Spa ribadisce la sua posizione e accusa l'imprenditore di non dire la verità.

«Walter Amico occupa senza alcun titolo, non avendo adempiuto al preliminare di compravendita del primo agosto 2007» si legge in una nota «un capannone industriale di circa 1.000 mq. A tutela dei diritti della società, la stessa sin dal 2009 ha inoltrato ricorso al tribunale di Chieti per ottenere la restituzione dell'immobile. Il tribunale con provvedimento cautelare ha ordinato ad Amico di lasciare i locali. Da allora l'imprenditore ha tentato in ogni modo di ostacolare l'esecuzione del provvedimento del giudice, continuando ad utilizzare il capannone senza pagare il prezzo della compravendita né il canone di leasing né altro indennizzo e provocando altri quattro pronunciamenti del giudice, tutti confermativi del suo obbligo di rilasciare l'immobile, costringendo la società Parco Paglia a richiedere l'intervento dell'ufficiale giudiziario e l'assistenza delle forze dell'ordine al fine di evitare incidenti».

E per fare chiarezza a tutto tondo questa mattina la Parco Paglia terrà una conferenza stampa sulla vicenda.

Intanto l'imprenditore pescarese ha riferito che andrà avanti con la sua protesta. Anche se l'ultimo provvedimento del giudice unico del Tribunale di Chieti, in accoglimento dell'istanza proposta da Amico avrebbe subordinato l'esecuzione del rilascio del capannone in favore della Parco Paglia al versamento da parte di quest'ultima di una cauzione «stante il diritto di Amico di ritenzione a garanzia del pagamento delle indennità per i miglioramenti apportati all'immobile». Soluzione che però non soddisfa il mobiliere: «La somma indicata» puntualizza «copre l'anticipo di quanto è stato versato, ma non le spese per i lavori attuati e l'acquisto dei macchinari».

Una spesa che, secondo Amico, si aggira intorno ai 250mila euro. «Nel frattempo» puntualizza «mi sono attrezzato per restare a lungo qua sopra. Scenderò solo quando verrà fatta chiarezza su tutta la vicenda».

© RIPRODUZIONE RISERVATA