Il Museo Michetti a Francavilla

FRANCAVILLA

Torna il Premio Michetti: ecco gli artisti in mostra / VIDEO

La 74esima edizione verrà inaugurata l'8 luglio. La novità di quest'anno è lo spazio riservato ai giovani

FRANCAVILLA. Giunto alla sua 74esima edizione, il Premio Michetti, uno dei più longevi e prestigiosi premi d’arte contemporanea d’Italia, sarà inaugurato sabato 8 luglio continuando a rinnovarsi con una serie di proposte inedite, che coinvolgono alcuni tra i principali siti culturali d’eccellenza nel territorio abruzzese e vedono la partecipazione di artisti appartenenti a diverse generazioni, tra nomi affermati a livello istituzionale e giovani proposte.

La giuria, presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, avrà il compito di premiare gli artisti selezionati dal curatore dell’edizione 2023, lo storico dell’arte Costantino D’Orazio, ma anche un gruppo di cinque studenti dell’ultimo anno dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, che avranno l’opportunità di esporre al MAXXI L’Aquila e in quattro sedi museali d’Abruzzo messe a disposizione dalla Direzione regionale musei Abruzzo, prima di partecipare alla mostra prevista al Museo Michetti dall’8 luglio al 1 ottobre 2023.

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Il Premio Michetti tra libertà di idee e apertura al dialogo
Parla il curatore Costantino D'Orazio

L’edizione 2023 parte dallo statuto della Fondazione Michetti, dove si stabilisce che la missione del Premio è quella di riflettere sulla pittura, linguaggio con cui gli artisti nel XX secolo hanno maturato un rapporto estremamente dialettico, che passa dal rifiuto al fascino incondizionato. È per questo che il titolo scelto per la mostra - “Libertà di avere tre idee contrastanti” - prende spunto da un testo di Mario Merz (1925-2003), pioniere di una ricerca che, a partire dagli anni Cinquanta, ha spinto gli artisti a ripensare il proprio rapporto con l’arte, nel solco di una rivisitazione del quadro e della sua relazione con lo spazio. Un’attitudine dialettica, quella di Mario Merz, sempre alla ricerca del confronto, che si adatta perfettamente al momento storico che stiamo vivendo e che recupera quell’atteggiamento di dialogo tra linguaggi e immaginari che già Francesco Paolo Michetti aveva inaugurato all’interno del Cenacolo fondato a Francavilla al Mare intorno al convento di Santa Maria del Gesù.

In questo senso, ciascuno degli artisti invitati conduce una ricerca personale che in modi diversi entra in contatto con la pittura, per rinnegarla e al contempo farne un punto di riferimento essenziale. La pittura pervade il lavoro anche di chi in apparenza potrebbe sembrare molto lontano dalla tradizione, perché lavora sull’installazione, sulla parola, fino all’esplorazione dell’immagine video. “Non si tratta di una selezione generazionale – dichiara D’Orazio - piuttosto di una scelta di artisti dalla solida carriera istituzionale che hanno esordito negli anni ’90, momento nel quale l’arte ha vissuto un grande mutamento, reagendo all'ebbrezza del decennio precedente. Questi artisti manifestano un profondo rapporto con i maestri delle generazioni passate, di cui recuperano e superano la ricerca. Si muovono liberamente tra diversi linguaggi, conservando una profonda coerenza, radicata in una ricerca che arriva a mettere in discussione le nostre certezze. Sono provocatori ed esprimono idee contrastanti, come l’arte e la società del nostro tempo”. 

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Premio Michetti, ecco la presidente di giuria
Parla Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, collezionista d'arte e mecenate italiana

La pittura che nasce dagli oggetti ritrovati di Flavio Favelli (1967) convive con la rilettura delle Memorie di Adriano di Sabrina Mezzaqui (1964). Le architetture impossibili di Giuseppe Pietroniro (1968) si confrontano con lo spiazzamento costruito da Daniele Puppi (1970) nel suo lavoro video. La pittura che si fa corpo di Luisa Rabbia (1970) dialoga con le foreste culturali costruite da Pietro Ruffo (1978). La riflessione sul potere della materia accomuna il lavoro di Arcangelo Sassolino (1967), che la conduce al limite della resistenza, e quello di Sissi Daniela Olivieri (1977), che la modella per farne uno specchio deformato e inquietante del suo corpo. La ricerca su una anatomia del pensiero coinvolge anche il lavoro di Donatella Spaziani (1970), alle prese con un’installazione dedicata a D’Annunzio, e Nico Vascellari (1976), che presenta uno dei suoi lavori video più potenti. Attraverso questi artisti, il Premio Michetti apre una finestra sul panorama italiano più all’avanguardia, affermando ancora una volta il proprio orizzonte nazionale.

L’edizione 2023 del Premio recupera una tradizione che nel passato ha caratterizzato la proposta del Premio Michetti: una sezione dedicata ad artisti emergenti. Nell’ambito di questa iniziativa, novità assoluta nella storia del Premio Michetti è la collaborazione tra la Fondazione Michetti e l’Accademia di Belle Arti de L’Aquila, nel segno di una comunione di intenti tra istituzioni culturali che operano nel territorio abruzzese, per la valorizzazione del patrimonio e la promozione dei giovani artisti. Una giuria composta da Costantino D’Orazio, Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI L’Aquila, e Federica Zalabra, Direttore Regionale Musei Abruzzo, ha selezionato cinque studenti dell’ultimo anno, che tra maggio e giugno avranno la possibilità di realizzare un intervento presso alcune sedi museali abruzzesi, secondo il seguente accoppiamento: Margherita Callà al Museo Archeologico Nazionale - Villa Frigerj, Elena Cilli al Refettorio dell'Abbazia di Santo Spirito al Morrone, Gaia Liberatore al MAXXI L’Aquila (Project Room), Ferdinando Mazzitelli al Teatro dell'Area Archeologica di Amiternum, Susanna Sforza al Museo Casa Natale di D’Annunzio. Dall’8 luglio anche loro saranno protagonisti della mostra al Museo Michetti di Francavilla a Mare, con opere che potranno aggiudicarsi il Premio Michetti Giovani.