Torna la “posata” in piazza con il Cristo morto

La tradizione della “posata”, che torna dopo oltre mezzo secolo in piazza plebiscito, l’effigie del Cristo morto, il Cireneo, i bambini, i talami, le fiaccole, la fede e la religiosità popolare. È un...

La tradizione della “posata”, che torna dopo oltre mezzo secolo in piazza plebiscito, l’effigie del Cristo morto, il Cireneo, i bambini, i talami, le fiaccole, la fede e la religiosità popolare. È un mondo fatto di preghiera, raccoglimento, ma anche tradizione quello del Venerdì Santo in città caratterizzato dalla processione dell’effigie del cristo morto dell’arciconfraternita di San Filippo Neri. Alle 19 la processione lascia la chiesa di Santa Chiara e inizia a sistemarsi lungo corso Roma. Ad aprire il corteo è la Pannarola, il vessillo della confraternita tenuto da 65 bambini che portano anche i primi simboli della Passione di Gesù. «Sono tantissimi i bambini quest’anno», dice il priore Raffaele Sabella, «come tanti sono stati i novizi, segno di attaccamento alla confraternita e al suo lavoro». Bimbi e talami che precedono il Cireneo, che il priore ha già scelto. È un confratello distintosi per il lavoro prestato quest’anno e non è lo stesso che ha portato la croce nella processione degli incappucciati di ieri sera. Processione che torna dopo quasi 60 anni a fare una sosta, la posata, in piazza Plebiscito. «Saremo in piazza poco dopo le 20», dice il priore, «e resteremo circa 30 minuti. Sistemeremo la statua lignea del Cristo morto al centro e attorno i talami e le tre Marie. Poi i 170 coristi e l’orchestra di fiati “Pietro Marincola” eseguiranno il Miserere Grande e il Christus Factus est di Francesco Masciangelo. Sarà un grande momento di raccoglimento e preghiera». Poi la processione riprende il suo percorso per arrivare a corso Trento e Trieste: qui le fiaccole di confratelli e consorelle saranno accese o spente? La decisione spetterà al priore Sabella, dopo le polemiche scaturite per lo spegnimento dei ceri per non sporcare il pavimento nuovo e il “via libera” all’accensione dato poi dal Comune e dalla Ecolan. «Ho già deciso», chiude Sabella, «ma i cittadini sapranno la decisione questa sera». (t.d.r.)