il fatto

Torrebruna, i cittadini si autotassano e aprono l’eliporto

La pista di atterraggio dei mezzi del 118 inaugurata ieri pomeriggio tra gli applausi, è costata ventimila euro

TORREBRUNA. Un taglio del nastro speciale quello fatto ieri pomeriggio a Torrebruna. Grazie alla collaborazione creata dal Comune con le associazioni locali e i cittadini è stato possibile realizzare un eliporto. L'inaugurazione della struttura è avvenuta alla presenza di numerose autorità regionali e ai sindaci del territorio. «L'eliporto sarà al servizio di tutta la comunità locale e dell'Alto Vastese e sarà utilissimo per le emergenze sanitarie», ha detto il sindaco Cristina Lella ringraziando il comitato di associazioni che ha collaborato per raggiungere l'obiettivo. E’ una storia particolare quella dell’eliporto di Torrebruna, paese di 800 anime dell’Alto Vastese, dove è nato anche il dottor Giulio Desiderio, valente medico del soccorso al 118 di Bologna. Proprio lui ha lanciato l’idea di realizzare a Torrebruna una pista di atterraggio per i mezzi del 118 abruzzese. Ma se il paese avesse atteso i tempi e la burocrazia della Regione, avrebbe dovuto attendere dieci anni. Così la gente di Torrebruna, seguendo i consigli del dottor Desiderio, si è rimboccata le maniche ed ha cominciato un anno fa ad autotassarsi. Associazioni di volontari in prima fila, come la “Corvara”, gli alpini e la protezione civile, insieme a tanti compaesani, e all’aiuto del Comune, sono riusciti a raccogliere 20mila euro: la somma necessaria per costruire l’eliporto inaugurato ieri tra gli applausi. Una scelta che salverà la vita a chissà quante persone se si pensa che per percorrere in ambulanza i 55 chilometri, che separano Torrebruna dall’ospedale San Pio di Vasto, occorrono un’ora e mezza, lungo strade da terzo mondo su cui la Provincia non spende più un euro. E allora evviva lo spirito d’iniziativa della gente di quassù e del suo medico, che vive e lavora a Bologna ma che tornando in paese d’estate è anche riuscito a formare e quindi ad abilitare settanta compaesani all’uso del defibrillatore. Ma il paese, che viaggia più veloce della sanità e della politica regionale, non si ferma. Da oggi parte una nuova raccolta di fondi, magari ricorrendo ancora una volta alle lotteria, per dotare l’eliporto di illuminazione a norma. Occorrono altri 20mila euro. Ma loro ce la faranno.