Tra i debiti del Comune anche i fiori per i morti

È bufera dopo la maxi ingiunzione di pagamento per gli asfalti nelle elezioni 2006 Di Matteo: «Intervenga la Procura». Caporale: «Corone ordinate da ex consiglieri»

LANCIANO. «Sono passati otto anni, non ho la minima idea di che cosa sia potuto accadere riguardo la riasfaltatura di alcune strade del comprensorio». L’ex sindaco Filippo Paolini replica così alla notizia dell’ingiunzione di pagamento chiesta dal tribunale al Comune dopo la segnalazione di una ditta lancianese che, tra il maggio e giugno del 2006, ha effettuato lavori di riasfaltatura in diverse strade della città per 375mila euro, mai pagati. L’attuale amministrazione si è opposta all’ingiunzione giustificando il fatto che di quei lavori in municipio non c’è alcuna traccia, nè tra i documenti, nè tra le procedure di spesa o le delibere. «Trovo questa faccenda inconcepibile», prosegue Paolini, «chi è quella ditta che prende accordi senza che ci sia una copertura finanziaria? Deve esserci stato qualche errore contabile. Tuttavia», ragiona ancora Paolini, «in questi casi si tratta di lavori che hanno giovato alla comunità e che sono ben visibili. C’è comunque un arricchimento della pubblica amministrazione: se l’opera c’è ed è visibile la si porta come debito fuori bilancio e si paga».

Ma la maggioranza tuona: «Questa storia è scandalosa e vergognosa», dice Alessandro Di Matteo, capogruppo della lista “Lanciano in comune”, «ed è l’ennesima dimostrazione di come si gestivano i lavori in città. Viene a galla il sistema elettorale della precedente amministrazione: tu dai il catrame a me e io do il voto a te. Adesso occorre che la magistratura intervenga per far luce su questo sistema: non è possibile far pagare ai cittadini lavori ordinati da qualcuno nel 2006. Scommetto che ora nessuno della minoranza ricorda questi lavori, ci sarà un’amnesia collettiva».

Molto critico anche il Pd per voce del segretario cittadino, Leo Marongiu: «È necessario far luce su una questione che appare assolutamente grottesca», dice, «ricordo bene gli asfalti che colarono sulla città nel 2006 a pochi giorni dalle elezioni. Una macchina del consenso spudorata, altro che parlare di scuole, tasse e paroloni sul futuro come ogni tanto ci viene riproposto da chi ha governato per così tanto tempo e con tale disinvoltura».

E spuntano anche altre spese delle precedenti amministrazioni non pagate: «Da quello che mi risulta», dice Davide Caporale (gruppo misto), «ci sono anche agenzie di pompe funebri che avanzano importi tra i 2mila e i 2.500 euro. Qualcuno tra i consiglieri ordinava corone di fiori per conto del Comune e diceva che le avrebbero pagate. Ma nessuno ha mai pagato quelle ditte».

Daria De Laurentiis

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