Trasporto container raddoppiano le attività portuali

Dopo la Maersk arriva sulle banchine la società Evergreen Il comandante D’Urso: in una settimana partite 8 navi

VASTO. A due mesi dall’arrivo a Punta Penna della prima nave portacontainer, i numeri promuovono lo scalo istoniense. Le richieste arrivate all’autorità marittima continuano a crescere contestualmente al numero delle navi. Nel mese di febbraio il traffico è cresciuto del 15% rispetto allo stesso periodo del 2012.Altrettanto a marzo. E da questa mattina al trasporto container della Maersk si aggiunge quello di un’altra grande compagnia mercantile, la Evergreen. La società armatoriale, quarta compagnia mondiale nel settore delle navi container, inaugura nuovi collegamenti settimanali con i porti asiatici e nord africani. Un ulteriore importante passo in avanti per Punta Penna. Ancora più importante se si considera il grave momento di sofferenza economica che attanaglia gran parte del globo.

Durante il fine settimana non è sfuggita ai vastesi la presenza al largo di due navi porta container in attesa di entrare in porto. «Solo nell’ultima settimana hanno preso il largo da Punta Penna otto navi», dice il comandante Giuliano D’Urso, confermando con i numeri l’ottimo stato di salute del bacino istoniense. L’autorità marittima ha raddoppiato la vigilanza e i controlli per offrire un servizio efficiente e sicuro. Impegno che è stato apprezzato anche a Trieste, divenuto porto di riferimento delle industrie abruzzesi. Grazie al trasporto feeder da Vasto a Trieste, sulla nostra regione si è spalancata una porta sull'Asia. Poco per volta sono in aumento i servizi verso i principali porti dell’Estremo Oriente e dei Paesi del Mediterraneo.

Al momento sono soprattutto le grandi industrie a servirsi della tratta marittima Adriatica. Poco per volta si aggiungono nuovi settori merceologici. Diverse le aziende siderurgiche e alimentari che guardano con interesse al nuovo traffico mercantile. Motivo in più per tornare a sollecitare la sistemazione e il miglioramento dei collegamenti viari con Punta Penna e riuscire a ottenere l’agognata linea ferroviaria nello scalo portuale. Lo chiedono soprattutto i colossi come la Honda che produce in media 100 mila pezzi l’anno e con 4 navi riuscirebbe a trasferire la produzione nei mercati europei e asiatici. Lo chiede la Pilkington che ha assolutamente bisogno di ridurre le spese di trasporto per competere con Spagna e Polonia.

I numeri dei primi mesi del 2013 a Punta Penna dimostrano che l’import-export via mare è la nuova via per riprendere a crescere. «Occorre attingere prima possibile ai 5 milioni di fondi Fas destinati al porto», insiste Confindustria. Ed è positivo anche il risvolto ambientale del nuovo sistema di trasporto. L’utilizzo delle navi significa ridurre il traffico pesante sulle autostrade e agevolare il turismo. A questo proposito la ditta Di Fonzo è da tempo al lavoro insieme ad altri investitori per mettere a punto entro fine giugno la linea passeggeri tra Punta Penna e Ploce, in Croazia, per inserire la nostra località nel flusso turistico-religioso che ogni anno porta a Medjugorie milioni di pellegrini.

Paola Calvano

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