Tre minori arrestati per 14 rapine

Ben 25 studenti sottomessi al terzetto. Ragazzo del Vico preso a testate

CHIETI. Dentro una scuola del centro hanno fatto inginocchiare 4-cinque coetanei, li hanno picchiati, minacciati per avere soldi, chiavi del motorino e cellulari. E' una delle 14 rapine per le quali tre minorenni di Chieti sono stati arrestati dalla squadra mobile. Due dei tre ragazzi, uno di 17 anni e l'altro di 16, sono attualmente rinchiusi nel carcere minorile di Roma, l'altro 17enne, la cui posizione è meno pesante, in quanto gli viene contestato un solo episodio, è agli arresti a casa.

Il «boss». Ma il «boss» del terribile terzetto, secondo gli uomini della Mobile, coordinati dal vicequestore Paolo Monnanni, era proprio il più giovane. A suo carico precedenti, tra i quali una violenza sessuale nei confronti di una ragazzina e un episodio risalente all'ottobre del 2008, aveva solo 14 anni, quando fu sorpreso alla villa comunale con una pistola. 25 vittime. I tre, che hanno lasciato la scuola, sono accusati di aver sottomesso ai loro voleri circa 25 coetanei, studenti di vari istituti superiori della città, Galiani, classico Vico e industriale.

Avevano seminato un tale terrore - riuscendo ad entrare, in diversi casi, dentro le scuole - che molti di questi ragazzi, pur di non subire le loro violenze, spesso consegnavano i soldi prima ancora che il terzetto li pretendesse. Uno stato di sudditanza tale che impediva alle vittime di raccontare i fatti a casa, tantomeno di denunciarli alla polizia. Ma in molti casi i soprusi «di inaudita gravità», ha detto il questore Alfonso Terribile, ieri in conferenza stampa, venivano consumati alla villa comunale o a piazza San Giustino. Poliziotto di quartiere. Le indagini sono partite grazie al poliziotto di quartiere, due agenti donne, che hanno ricevuto le confidenze di un ragazzo. Prima di allora nessuno aveva osato mai parlare, nemmeno in famiglia. La maggior parte dei genitori degli studenti rapinati e aggrediti, quando sono stati informati della situazione, sono caduti dalle nuvole.

Messi in ginocchio. In una occasione due dei tre ragazzi arrestati sono riusciti a entrare in una scuola del centro. Hanno fatto mettere in ginocchio quattro studenti tra i quali persino un maggiorenne. Li hanno picchiati e minacciati, pretendendo soldi e altri oggetti di valore. Studente preso a testate. Poco prima che venissero eseguiti gli arresti i tre hanno aspettato alle 13,30, che uno studente del secondo liceo classico Vico, uscisse da scuola. Lo hanno minacciato e il più piccolo lo ha colpito con una testata. La giovane vittima, un tipo alto e corpulento, alla domanda degli investigatori sul perché non avesse reagito ha risposto che aveva avuto paura di un' ulteriore aggressione. Gli arresti. Gli arresti sono stati eseguiti nel primo pomeriggio di giovedì, su ordinanza del Gip della procura dei minorenni Cecilia Agrisano richiesta del capo della procura Anna Passannanti. La polizia ha dovuto eseguire con estrema urgenza il provvedimento, per interrompere la sequela di violenze e il clima di terrore cominciato dal primo giorno di scuola. Minacce ai poliziotti. Quando sono arrivati in questura, i tre (difesi dagli avvocati Lucio Pellegrini e Cristiano Sicari), dicono gli investigatori, per nulla intimoriti, avrebbero conservato spavalderia e arroganza.

A uno dei poliziotti, il più piccolo avrebbe detto: «Tanto so dove abiti». Le indagini. Le indagini continuano. Gli uomini di Monnanni credono che dietro il terzetto ci sia qualcuno più grande e che comunque gli episodi scoperti non siano che la punta di un icebreg. C'è un appello degli investigatori a ragazzi e genitori di denunciare fatti non ancora scoperti. Il questore. Alfonso Terribile ha definito gli episodi di violenza «raccapriccianti». «Siamo oltre gli atti di bullismo. Hanno agito come se avessero alle spalle una lunga carriera criminale. Il fenomeno è allarmante. Chiediamo collaborazioni di famiglie e scuola».

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