Tribunale, il governo promette i fondi

Di Giuseppantonio: assegnati sei milioni per i lavori di ristrutturazione

CHIETI. Dalla riunione al Ministero della Giustizia una soluzione per il tribunale di Chieti: un provvedimento legislativo metterà a disposizione i 6 milioni di euro necessari per la ristrutturazione e messa in sicurezza dell'edificio. Lo ha assicurato il ministro Alfano, si legge in una nota della Provincia di Chieti, al presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, al presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, e al sindaco, Umberto Di Primio. Alla riunione, presieduta da Luigi Birritteri, capo del Dipartimento dell'Organizzazione giudiziaria, del Personale e dei Servizi, hanno partecipato anche il presidente del tribunale, Geremia Spiniello, il procuratore della Repubblica, Pietro Mennini, e il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Chieti, Pierluigi Tenaglia.

Il progetto messo a punto dall'Ufficio Tecnico della Provincia prevede una spesa di 6,7 milioni di euro per far tornare efficienti tutti gli uffici giudiziari, molti dei quali dislocati attualmente in via Arniense, nella sede concessa dalla Provincia all'amministrazione giudiziaria. «Un concreto spiraglio di sole», ha commentato al termine della riunione Di Giuseppantonio, «siamo ottimisti sulla definizione in tempi ragionevoli della situazione del tribunale di Chieti, che presto potrà tornare nella sua sede storica di piazza San Giustino. L'impegno e la tenacia di tutte le istituzioni hanno raggiunto un obiettivo fondamentale, per me prioritario sin dal giorno del mio insediamento».

A sollecitare i lavori sono stati in molti, i parlamentari del Pd, Giovanni Legnini e Lanfranco Tenaglia e con loro il presidente dell'Ordine degli avvocati di Chieti Pierluigi Tenaglia. In particolare non era piaciuta la risposta del governo che la scorsa settimana aveva nella persona del sottosegretario alla Giustizia onorevole Giacomo Caliendo, puntualizzato che non c'erano fondi per la sistemazione del tribunale teatino. Una risposta che aveva suscitato la replica degli avvocati.

«Il problema della inagibilità del Palazzo di Giustizia di Chieti, non può essere licenziato con il semplice riferimento alla indisponibilità di risorse per l edilizia giudiziaria», aveva sostenuto Pierluigi Tenaglia, ricordando che quello che veniva chiesto al Governo «non è un intervento immobiliare, bensì», hanno scritto gli avvocati teatini, «la ristrutturazione e riqualificazione statica dell immobile già adibito a Tribunale e danneggiato dal sima dell Aprile 2009». «La preoccupazione dell'Avvocatura», aveva ricordato ancora Tenaglia, «è quella che la situazione attuale, portatrice di evidenti disagi a tutti gli operatori ed utenti, possa perdurare a tempo indeterminato nel disinteresse generale».

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