Trigno inquinato, c’è l’esposto in Procura

Chiede accertamenti il papà del bimbo di due anni che ha avuto un malore dopo il bagno in mare

VASTO. Le condizioni di salute del figlioletto di Stefano Moretti migliorano ma sono ancora critiche. Ieri il bambino è stato ricoverato nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Lanciano. Le analisi a cui il piccolo è stato sottoposto hanno diagnosticato “funghi intestinali”. Il quadro clinico del bambino che, ha cominciato a sentirsi male dopo aver fatto un bagno in mare, vengono monitorate costantemente. Moretti nel frattempo si è rivolto a un legale e ha presentato un esposto alla Procura di Larino. «Senza voler creare allarmismi è evidente che la concomitanza temporale della patologia virale con l'inquinamento del Trigno porta a chiedere maggiori informazioni sulle condizioni dell’acqua del fiume. È necessario assolutamente fare chiarezza ed è quello che chiediamo alla procura di Larino», afferma l’avvocato Domenico Frattura, legale di Moretti.

Oggi il piccino che ha solo due anni, sarà sottoposto a nuove analisi. Moretti nell’esposto chiede la diffusione dei risultati delle analisi delle campionature dell’acqua del fiume. «I sindaci (l’ultimo in ordine di tempo è stato il sindaco di Montenero di Bisaccia, Nicola Travaglini, ndc) hanno emanato una ordinanza che vieta a tutti i proprietari dei terreni del comprensorio di Montenero di utilizzare l’acqua che proviene dagli impianti di irrigazione del Consorzio di bonifica per innaffiare le colture di ortaggi e frutta destinati al consumo umano al fine di ridurre i rischi igienico sanitari.

La decisione è stata presa dopo che il Consorzio ha comunicato a sua volta i risultati delle analisi delle acque superficiali nelle due stazioni di campionamento di Tufillo e San Salvo che evidenziano la presenza di inquinamento da salmonelle. «L’acqua del fiume finisce anche in mare. Sarebbe opportuno ricevere maggiori informazioni sulle condizioni del fiume e sui rischi», afferma l’avvocato Frattura. Al momento non c’è alcuna certezza che la malattia del figlioletto di Moretti sia collegabile all’inquinamento del Trigno. «Proprio perché sarebbe opportuno poter escludere questo rischio, si invoca la massima trasparenza e l’intervento della procura di Larino», insiste il legale. (p.c.)

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