Trivelle nella Val Trigno? I residenti si ribellano

Assemblea pubblica oggi nella zona del santuario della Madonna di Canneto «Qui c’erano aziende poi chiuse perché insalubri. Ora tocca ai petrolieri»

CELENZA SUL TRIGNO. La Valle del Trigno finisce nella mappa dei petrolieri. I responsabili del Centro studi Alto Vastese e Valle del Trigno si ribellano e avviano iniziative per cercare di fermare l’avanzare delle trivelle nell’entroterra. «Apertura dei cantieri, realizzazione delle opere pubbliche, emergenza del dissesto idrogeologico, ripresa delle attività produttive: sono queste alcune delle misure urgenti contenute nello Sblocca Italia, ma di cosa parliamo esattamente?», si chiedono le associazioni. Quali sono gli effetti e la reale portata di questi provvedimenti? A destare maggiore preoccupazione sono le misure in favore della ricerca di idrocarburi e quelle per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali. «Francamente sembrano più un regalo ai petrolieri che una risposta alle esigenze delle comunità interessate», afferma la popolazione della vallata. «Con lo “Sblocca Italia” la vallata del Trigno e il Molise rischiano di essere invasi da trivelle e pozzi petroliferi, anche sulla terra ferma», accusa il Centro studi della vallata e conferma il Centro studi Alto Vastese e Valle del Trigno .

Diverse le zone già interessate da concessioni di estrazione e permessi di ricerca di gas e olio anche nell’entroterra. «La popolazione ha diritto di conoscere il contenuto del pacchetto “Sblocca Italia” per discuterne apertamente. Lo sviluppo del territorio deve coincidere con il bene di tutti, non con l’interesse di pochi; lo sviluppo deve costruire e non distruggere il Vastese e il Molise o la qualità della vita di chi li abita», afferma il sodalizio. Oggi alle 17, al santuario della Madonna di Canneto (Roccavivara) insieme ad Augusto De Sanctis, del Forum italiano dei Movimenti per l’acqua i referenti del Centro studi e diversi amministratori della vallata discutono del problema nel corso di un convegno al quale partecipano anche gli esponenti del Forum dei territori molisani. Molti i residenti pronti a salire sulle barricate. «Ci sono fabbriche in questa vallata che sono morte perché non abbastanza sicure per l’ambiente. Adesso spuntano fuori le trivellazioni», sbottano i cittadini. (p.c.)

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