Uccise la fidanzata, muore 14 anni dopo

Ex carabiniere di 48 anni si toglie la vita a San Martino sulla Marrucina dopo una lite. Annuncia la tragedia con un sms

SAN MARTINO SULLA MARRUCINA. Si toglie la vita impiccandosi 14 anni dopo aver ucciso la sua fidanzata. E' finita in tragedia l'esistenza di Andrea Solinas, 48 anni, ex carabiniere che dopo aver scontato la condanna per l'omicidio avvenuto nel 2000 in un piccolo centro del Lodigiano si era stabilito da queste parti. Il suo corpo esanime è stato rinvenuto nella mattinata di venerdì scorso nel piccolo appartamento di via Porta da Capo che Solinas aveva preso in fitto lo scorso luglio, quando cominciò a lavorare come operaio trimestrale in una cantina privata martinese. Sono stati i carabinieri della stazione di Casacanditella a fare la scoperta. L'uomo di origini sarde (era nato a San Gavino nel Cagliaritano) si era impiccato qualche ora prima con un cavo per antenne televisive fatto passare attorno allo stipite della porta del soggiorno e annodato a formare un cappio. Lo stesso cappio era stato la sera precedente al centro di un messaggino che l'uomo aveva inviato alla sua convivente, una donna di origini siciliane ma da tempo residente a Guardiagrele con la quale avrebbe litigato il 2 dicembre scorso. Un alterco violento e a più riprese che aveva indotto la donna a recarsi alla stazione dei carabinieri per cautelarsi da prevedibili conseguenze dell'episodio. Sembra che nel messaggio Solinas avesse descritto in dettaglio il proposito di farla finita. Da quel momento, era la sera di giovedì, gli eventi cominciano a precipitare. Avvertiti dalla convivente i carabinieri fanno visita a Solinas, ricevendone l'assicurazione che tutto andava bene. E' il mattino seguente che gli uomini dell'Arma ritornano a via Porta da capo, stavolta per consegnare le chiavi dell'appartamento che la donna aveva restituito. Porta e tapparelle erano serrate, e in apparenza nessuno era in casa. Aperta la porta, i militari hanno scoperto la salma. Nessun dubbio sulle cause del decesso, tanto che il corpo è stato immediatamente restituito ai familiari. La procura della Repubblica di Chieti ha però aperto un fascicolo d'indagine al quale lavora il sostituto Lucia Anna Campo. Un'esistenza, quella di Solinas, segnata fino alla fine da rapporti burrascosi e dalla gelosia verso le donne con le quali aveva stabilito relazioni dopo la separazione con la moglie avvenuta sul finire degli anni Novanta. Nel 2000, quando era in servizio, freddò con un colpo alla tempia la fidanzata di allora, la 21enne Norma Schenardi, dopo un incontro a tre con la ex moglie per chiarire che quel matrimonio era finito, che lui era intenzionato con serietà a abbracciare una nuova vita coniugale. Ma la ragazza, venne spiegato nella sentenza, aveva manifestato dubbi su questo proposito, un atteggiamento che per Solinas suonò come una sfida al punto da estrarre la Beretta d'ordinanza e a esplodere il colpo mortale. Nel 2011 era tutto finito. La condanna a 15 anni con rito abbreviato era stata ridotta a 10 per effetto di buona condotta e indulto. Qualche mese ancora e un nuovo arresto, per maltrattamenti nei confronti della convivente, una trentenne bulgara che lo aveva denunciato per violenze consumate in un arco di sei mesi segnati da ripetute discussioni favorite anche dalle disastrose condizioni economiche della coppia. Si era in febbraio, e a giugno arrivò la condanna: 2 anni di reclusione. In Lombardia si persero le tracce di Solinas, che uscito dal carcere approdò in Abruzzo e a Guardiagrele, ancora senza lavoro. E una nuova relazione, l'ultima.