Unione dei Comuni, buco in bilancio per i fondi tagliati

Castel Frentano, dalla Regione 150 mila euro in meno alla gestione associata dei servizi. Protestano i sindaci

CASTEL FRENTANO. La Regione ha tagliato i contributi per la gestione associata dei servizi, creando un “buco” di 150mila euro nel bilancio dell’Unione di comuni Città della Frentania e Costa dei trabocchi. Per evitare ripercussioni sull’ente, che altrimenti avrebbe chiuso il documento previsionale in disavanzo, i 12 Comuni-soci si sono impegnati, nell’assestamento al bilancio, a coprire la somma. Non senza strascichi polemici nei confronti della giunta regionale.

Come tutti gli anni i contributi regionali, circa 150 mila euro, erano stati iscritti in bilancio. Per il 2013 la giunta regionale ha stanziato quasi 400 mila euro destinati alle Unioni di comuni, salvo cambiare i criteri e le modalità per accedervi. «La Regione ha indetto due bandi che avevano come condizione necessaria e sufficiente che fossero associati tutti i servizi e le funzioni fondamentali», spiega il presidente dell’Unione, Nicola Scaricaciottoli, sindaco di Paglieta, «non lo abbiamo ancora fatto, come nessuna Unione del resto, poiché è un’operazione complessa, richiede tempo, e avremmo dovuto associare servizi, come il Suap, che è già gestito in forma associata attraverso il Patto territoriale. Senza contare che Fossacesia e San Vito, con oltre 5 mila abitanti, non sono obbligate ad associare i servizi. Abbiamo fatto osservazioni alla Regione per capire se adesioni parziali avrebbero comportato l’esclusione dai contributi», continua Scaricaciottoli, «ma non sono state tenute in considerazione. L’entrata in vigore della legge, inoltre, è slittata al 2014. Malgrado questo, le somme non sono state erogate. Abbiamo tagliato dove potuto ma il resto, circa 128 mila euro, dovranno ripianarlo i Comuni».

Il consiglio dell’Unione ha approvato un documento di protesta nei confronti della Regione. «A questo punto le Unioni rappresentano solo un aggravio di costi e una perdita di autonomia per i Comuni che ne fanno parte», sbotta il sindaco di Frisa, Rocco Di Battista, che in segno di protesta ha votato contro l’assestamento, «secondo il bando avremmo dovuto, ad esempio, associare anche l’anagrafe. Allora i Comuni li chiudiamo?».

Il rischio, adesso, è che per coprire le somme le amministrazioni siano costrette ad usare la leva della tassazione, a discapito dei cittadini. «L’assestamento al bilancio è passato a maggioranza, è stato un voto di coscienza per non far saltare l’Unione», dice il sindaco di Fossacesia, Fausto Stante, «ma i bilanci dei Comuni ormai sono chiusi. Scaricano sugli enti e sui cittadini le incapacità gestionali o le nefandezze. Il rischio è di gravare sui cittadini, quando i nostri sforzi sono per non farlo». Ma i sindaci dell’Unione non si arrendono e hanno chiesto un incontro all’assessore regionale Carlo Masci.

Stefania Sorge

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