IL caso della donna sfigurata

Ustione da acido sul viso dell’aggressore

SAN SALVO. «Gelido, altamente pericoloso e potenzialmente capace di ricorrere alla violenza». È l’identikit tracciato dai carabinieri di Pesaro di Rubin Talaban, l’albanese arrestato la mattina del...

SAN SALVO. «Gelido, altamente pericoloso e potenzialmente capace di ricorrere alla violenza». È l’identikit tracciato dai carabinieri di Pesaro di Rubin Talaban, l’albanese arrestato la mattina del 1° maggio a San Salvo marina. Secondo i militari è stato lui l’autore materiale del lancio di acido addosso all’avvocato Lucia Annibali, a Pesaro.

A confermare Talaban sia l’autore del gesto c’è una vistosa ustione da acido sulla guancia sinistra dell’uomo. L’albanese ha cercato di nasconderla facendo crescere la barba. Ma la ferita è troppo recente per non essere notata. La lesione, secondo gli esperti, è stata prodotta da uno schizzo di acido. Subito dopo la cattura il ricercato è stato denudato per individuare altre lacerazioni o ferite prodotte dalla sostanza corrosiva che ha versato contro la professionista urbinate.

Rubin Talaban è ancora rinchiuso nel carcere di Torre Sinello. Probabilmente sarà trasferito a Pesaro solo dopo l’interrogatorio di garanzia dei magistrati vastesi.

Intanto proseguono le indagini per appurare chi oltre ai due albanesi arrestati a San Salvo per favoreggiamento, lo ha ospitato nella latitanza. Il fuggiasco pare fosse diretto a Trieste. Nella città friulana lo aspettava un Tir pronto a salpare per l’Albania. La fuga di Talaban è finita però in Abruzzo. (p.c.)

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