Usura e truffa: 2 condanne e nove rinvii a giudizio

Soldi dati in prestito a imprenditori che poi non riuscivano a saldare il debito e che a loro volta raggiravano altre società con l’acquisto di merci non pagate

LANCIANO. Nove rinvii a giudizio, un patteggiamento a tre anni e tre mesi di reclusione e una condanna con rito abbreviato a sei mesi. Davanti al giudice per le udienze preliminari, Flavia Grilli, si è chiusa la prima parte del processo legato all’“Operazione Cipollaro” che portò all’arresto di Felice Di Fazio, 53 anni, di Frisa, residente a Lanciano, e Alfredo Toro, 30, di San Vito con le accuse di usura e associazione a delinquere finalizzata alla truffa, e altre tredici persone, denunciate a piede libero per truffa.

L’operazione, che ha preso il nome della località di Casoli dov’era il magazzino che conservava i proventi dell’attività illecita dei due presunti usurai, è stata condotta dalla Procura e dal commissariato di polizia tra il 2010 e il 2011. In base alle indagini i due arrestati individuavano gli imprenditori in difficoltà per prestar loro soldi e praticare interessi usurari. Poi, una volta che le vittime non potevano più pagare, li coinvolgevano in truffe ai danni di altre società. Li facevano diventare legali rappresentanti di società utilizzate per raggirare altre imprese. Una è la Natale srl, azienda di autotrasporti di Fara San Martino. Tramite la Natale srl, l’associazione acquistava merce da varie aziende pagate con assegni post-datati e insoluti. La merce - carburante, porte, materiali in legno, travi lamellari, carrelli elevatori, gruppi di continuità - era depositata in un piazzale in località Cipollaro a Casoli.

Un sistema che avrebbe coinvolto molte persone, 11 quelle arrivate a processo ieri. Dal Gup ieri c’è stato il patteggiamento di Alfredo Toro, che come Di Fazio, rispondeva di usura e associazione a delinquere finalizzata alla truffa: ha avuto tre anni e tre mesi di reclusione e 4 mila 500 euro di multa. Poi c’è stato il rito abbreviato chiesto dagli avvocati Antonio Berardinucci e Graziano Benedetto per Luigi Di Nunzio, imputato per l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa: per lui una condanna a sei mesi, pena sospesa. Di Nunzio però figura anche come parte civile nel processo, visto che sarebbe anche vittima di usura. Rinviati a giudizio, al 30 ottobre, Felice Di Fazio, Vittorio Natale, Rosanna Pugliese, Antonio Cardillo, Lorenzo Verì, Gabriele Natale, Annamaria Alleva, Martina Di Fazio e Michela Di Fazio.

Teresa Di Rocco

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