Variante chiusa prima di aprirla

Quadri, l’Anas rinvia il taglio del nastro per la frana vicino alla galleria. Fagnilli: siamo sfiduciati

QUADRI. Mancava da disegnare solo la segnaletica orizzontale, magari qualche altro piccolo ritocco per rendere più d’effetto l’inaugurazione della variante di Quadri, prevista per le 12 del 28 gennaio. Per colpa di una frana, però, il taglio del fatidico nastro è stato rimandato di almeno due mesi. Il cedimento del terreno c’è stato mercoledì mattina, sul versante d’imbocco della galleria e la colpa, secondo quanto riferisce l’Anas, è da imputare “all’eccezionale maltempo che ha colpito la provincia di Chieti”.

La frana non ha provocato danni a cose o persone ed è avvenuto al di fuori dell’area di cantiere del nuovo tratto stradale. «Comprendiamo il disagio arrecato», afferma il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, «ma confidiamo nell’Anas abruzzese, sempre solerte nell’affrontare le varie emergenze».

La variante è una bretella che renderà più agevole il transito sull’importante fondovalle Sangro. A beneficiarne, però, saranno soprattutto gli abitanti di Quadri che non subiranno più il nefasto transito di mezzi pesante nel proprio paese.

L’intero intervento ha comportato per l’Anas un costo complessivo di 40,7 milioni di euro. Sulla fondovalle, un’altra opera da realizzare è il tratto compreso tra la stazione di Gamberale e quella di Civitaluparella, circa 5,5 chilometri, in prosecuzione della variante di Quadri. L’Anas per quest’opera ha avviato una nuova fase progettuale, conclusasi con uno studio di fattibilità finalizzato all’individuazione di possibili alternative progettuali meno onerose rispetto al progetto originario del 2004, il cui costo stimato era di circa 160 milioni d’euro. Il progetto precedente è vecchio di 20 anni. Una stima di massima prevede il 2017 come fine dei lavori.

Palmerino Fagnilli, sindaco di Pizzoferrato e consigliere provinciale Idv, oltre a rivendicare la paternità della Variante di Quadri ai governi di centrosinistra locali e nazionali riguardo alla recente frana dice: «È un’ulteriore sventura che si abbatte sul nostro territorio. I lavori sono stati appaltati nel 2005 ma furono subito interrotti giacché l’impresa e la direzione dei lavori rilevarono che il tracciato era stato previsto su un corpo di frana su cui già era in atto un dissesto geologico. Poi ci sono voluti altri 12 milioni da aggiungere al costo iniziale, soldi che furono trovati e dati dall’allora ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro».

Fagnilli ieri è stato sul cantiere della variante in prossimità della frana. «Ho visto i volti degli operai che erano attoniti, sfiduciati. Loro rappresentano le persone del nostro territorio che per ottenere qualcosa devono soffrire e sudare più degli altri».

Per quanto riguarda il progetto di completamento della fondovalle nel 2017, il sindaco di Pizzoferrato è scettico: «Non c’è un progetto, non ci sono soldi, come si fa ad affermare che fra tre anni ci sarà il famigerato completamento indispensabile per fare compiere il salto di qualità a tutta la Val di Sangro, cosa auspicata dall’ad Fiat, Sergio Marchionne? Sono a proclami basati solo su buone intenzioni».

Matteo Del Nobile

©RIPRODUZIONE RISERVATA