Vasto, attentato incendiario in un cantiere

Bruciato il box-ufficio dell’impresa Paglione, in corso Mazzini, dove la ditta sta realizzando un residence

VASTO. Nuovo attentato incendiario a Vasto. Fuoco nel cantiere edile dell’impresa Paglione. L’intenzione probabilmente era quella di distruggere l’intero cantiere. L’umidità però ho soffocato l’incendio sul nascere. I danni sono limitati. Resta la gravità di un gesto incomprensibile e senza movente. La strategia del terrore sta esasperando la città. Solo quattro giorni fa era stata incenerita la vettura di un pensionato in pieno centro.

L’ultimo attentato. Gli incendiari sono nuovamente scatenati. Nel loro mirino, nella notte fra giovedì e venerdì, è finito il cantiere “Le Sterlizie”, a nord della città, all'incrocio fra corso Mazzini, la Circonvallazione istoniense e via San Sisto, a poca distanza dalla caserma dei carabinieri. Qualcuno ha scavalcato la recinzione, è entrata nel cantiere e ha raggiunto il box-ufficio in metallo. Dopo aver rotto una finestrella laterale, ha gettato all’interno del box una miccia accesa. Il fuoco ha distrutto tutta la documentazione cartacea e parte dell’arredo. Le fiamme non sono riuscite ad andare oltre il casotto metallico e (probabilmente a causa dell’umidità) si sono spente da sole. A scoprire l’accaduto ieri mattina sono stati gli operai arrivati al lavoro. Immediatamente hanno avvisato Nicola Paglione, titolare del cantiere. L’imprenditore ha denunciato l’accaduto ai carabinieri del capitano Giancarlo Vitiello. La vittima del gesto non riesce neppure a immaginare chi possa aver compiuto il gesto scellerato. Gli investigatori non parlano. L’incendio ha tutta l’aria di un dispetto. «Non tralasciamo nessuna pista», dicono gli investigatori.

La strategia del fuoco. La settimana si era aperta con l’incendio della vettura di un pensionato a pochi metri dall’Arena delle Grazie. Gli autori hanno prima tagliato i pneumatici del veicolo, una Renault Clio, poi l’hanno cosparsa di liquido infiammabile. Anche in quel caso la polizia ha parlato di un possibile dispetto. L’ennesimo messaggio veicolato con il fuoco per spaventare la vittima di turno.

I furti nei cantieri. Anche se i danni subiti non sono notevoli, per l’impresa Paglione si tratta dell’ennesima incursione forse vandalica. Durante i mesi estivi per ben tre volte vandali e ladri sono entrati nel cantiere dell’impresa sulla collina di Montevecchio portando via metallo e attrezzi. I raid hanno prodotto un danno di oltre 10 mila euro. L’inventario dei danni provocati dal fuoco venerdì notte deve ancora essere fatto. È comunque un gesto che provoca grande amarezza.

La reazione della città. «È evidente che l’arroganza e la sfrontatezza degli incendiari non conosce limiti. Ormai agiscono a tutte le ore e ovunque. Chiediamo con urgenza una risposta adeguata», hanno chiesto ieri i residenti di corso Mazzini. «Se il Comune non ha soldi per allestite un impianto di videosorveglianza, allora ci autorizzi a organizzare delle ronde con i volontari. Abbiamo il diritto di proteggerci», fanno eco esasperate le famiglie di via Adriatica. La stessa richiesta arriva da contrada Sant’Antonio Abate e dalla zona di Vasto marina. La tensione in città cresce contestualmente all’illegalità. Polizia e carabinieri da qualche giorno pattugliano la città. Diversi i posti di blocco e i blitz nelle case e nei locali. Ma evidentemente non basta.

Paola Calvano

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