Vasto, capotreno aggredita da venti migranti 

Fuggi-fuggi  dal convoglio Termoli-Pescara, dove un gruppo di extracomunitari non ha pagato il biglietto. Il racconto degli altri passeggeri: è sempre così, fanno quello che vogliono

VASTO. Capotreno pretende il pagamento del biglietto ferroviario da una ventina di extracomunitari e viene aggredita. È successo ieri all’altezza della stazione ferroviaria di Vasto sul treno regionale delle 13 nella tratta Termoli-Pescara. Panico fra i passeggeri e fuggi fuggi dal convoglio. Testimone della drammatica vicenda è stata una giornalista. È lei stessa a raccontare l'accaduto. «Sono salita alla stazione di Vasto-San Salvo e il treno era affollato da migranti provenienti da Termoli e diretti a Pescara», ricorda la donna ancora scossa. «Il capotreno, una donna, ha chiesto il biglietto a tutti i passeggeri. Da parte dei migranti ha ricevuto in risposta una risata beffarda. La capotreno ha insistito e a quel punto è stata aggredita verbalmente. Alla stazione di Vasto non c’era la polizia ferroviaria. La capostazione e alcuni passeggeri hanno chiamato la polizia ma ha risposto prima Fossacesia poi Lanciano e infine Pescara. Nel frattempo una ventina di migranti scorrazzava sul vagone. Diversi pendolari con l’abbonamento sono rimasti in piedi, negli angoli, spaventati. A Lanciano è salito un altro capotreno ma anche altri nordafricani e la scena è stata la stessa. Da solo, il controllore non ha potuto tenere testa a tanti uomini che lo fronteggiavano rifiutandosi di pagare il biglietto. È stato davvero terribile viaggiare con persone che sembravano fuori controllo. Confesso di avere avuto paura come del resto tutte le persone su quel quel treno. Ritengo e spero che a Pescara, il gruppo abbia trovato ad attenderli la Polfer e che nei loro confronti siano stati adottati adeguati provvedimenti», dice la testimone.
Altri passeggeri hanno chiamato la redazione del Centro segnalando il comportamento scorretto del gruppo di viaggiatori di colore e chiedendo adeguate punizioni così come è avvenuto in Lombardia e Veneto. «Ridevano e facevano quello che volevano. Più di una volta hanno ripetuto che tanto nessuno li avrebbe puniti», dicono i viaggiatori.
Non sono state risparmiate critiche allo Stato che ha disposto tagli delle postazioni di polizia ferroviaria. «Non ci sono più controlli. Questo è il risultato. La stazione è nel degrado ed è divenuta il dormitorio di sbandati e migranti. Questi ultimi pretendono addirittura di viaggiare gratis. È giusto tutto questo?».
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