la sentenza pilota

Vasto, cinghiale contro auto: paga la Regione

Il giudice di pace condanna l’ente al risarcimento del danno che ammonta a 998 euro: è proprietario della fauna selvatica

VASTO. La Regione deve risarcire gli automobilisti danneggiati dai cinghiali in quanto responsabile della fauna selvatica. Lo ha stabilito il giudice di pace di Vasto, Lucia Gualtieri, disponendo a favore di un automobilista il risarcimento di 998 euro da parte del governo regionale. La sentenza potrebbe fare da apripista per tante altre persone rimaste vittime di incontri “ravvicinati” con gli ungulati.

La disavventura è capitata a Domenico Ranieri, segretario provinciale dei Cobas, ed era stata raccontata dallo stesso sindacalista poche ore dopo l’incidente, avvenuto alla fine di marzo del 2014, alle 23,10, a circa 300 metri dal centro abitato, in località San Lorenzo, a Vasto. «Viaggiavo a velocità moderata», aveva raccontato il sindacalista, «quando, incrociando altre tre vetture ripartite dal semaforo e abbassando gli abbaglianti, senza aver avuto modo di frenare, mi sono imbattuto in un enorme cinghiale che ha distrutto la mia Fiat 500. Ho chiamato il 112 per i rilievi del caso a testimonianza dell’impatto. Ho visto rialzarsi il cinghiale che, tramortito e ferito, si disperdeva nei campi. I carabinieri hanno chiamato un carro attrezzi perché la mia autovettura ha riportato ingenti danni». Pochi minuti dopo era arrivata anche la protezione civile di Vasto, coordinata da Eustachio Frangione. Quest’ultimo è stato, infatti, citato fra i testimoni che hanno ricordato l’incidente davanti al giudice Gualtieri.

Ranieri, all’inizio, aveva inviato alla Regione una diffida chiedendo un equo risarcimento dei danni. Davanti al rifiuto dell’ente, lo ha citato in giudizio. E il giudice ha accolto la tesi dell’avvocato Alessandra D’Aurizio e condannato la Regione a risarcire il segretario provinciale dei Cobas con 998 euro. La motivazione del giudice è che la Regione è responsabile dei danni procurati agli automobilisti perché «è proprietaria della fauna selvatica». La competenza sarebbe dello Stato che, tuttavia, l’ha demandata alla Regione. Nel caso di Ranieri, l’animale balzato sulla carreggiata mentre erano in transito tre auto ha rischiato di provocare un disastro ancora maggiore.

La sentenza pilota dà la stura a molti altri automobilisti di chiedere un equo risarcimento per i danni subiti dall’attraversamento improvviso degli animali. È probabile che la stessa disposizione valga anche se l’incidente avviene su una strada provinciale. Un mese fa un lavoratore appena uscito dalla fabbrica ha rischiato di morire trafitto dal guardrail a causa dello scontro con un grosso esemplare di ungulato. E come lui altri automobilisti hanno corso rischi simili.

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