Vasto, derivati del petrolio nelle acque del fiume Trigno

Prezioso (Coniv): la Regione ha proibito l’utilizzo domestico perché nell’acqua sono state individuate tracce di fenoli

VASTO. L'acqua del Trigno contiene fenoli, ossia derivati del petrolio. È questo il motivo che ha spinto la Regione a declassare la risorsa idrica vietandone l'utilizzo per il consumo domestico. «Sulla determina della Regione non viene specificato altro», spiega il direttore del Coniv, l'ingegner Lino Prezioso. «L'acqua trattata dal depuratore fino a nuove disposizioni sarà erogata alle aziende soltanto per uso industriale».

Una dichiarazione che dà la stura a tante ipotesi e non tranquillizza affatto la popolazione. A distribuire l'acqua potabile ai residenti del comprensorio, almeno per qualche giorno, dovrà essere la Sasi sia sulla riviera che nelle zone collinari. Ovvio che le limitate risorse idriche disponibili hanno obbligato la società a razionare la distribuzione. A Vasto, le saracinesce restano aperte dalle 7 alle 13. Alla marina l'erogazione viene sospesa alle 16,30. I quartieri alti sono quelli che soffrono di più e i cittadini sono esasperati.

«Se la Regione ha individuato la causa dell'inquinanamento e la zona in cui si è verificato, risalga al responsabile e trovi un rimedio», protesta la popolazione. La località in cui l'Arta ha riscontrato la presenza dei fenoli è Pietrafracida , una contrada nel comune di Lentella.

Il problema per la verità non sarebbe nuovo. Le tracce di fenoli sarebbero state individuate a fine novembre. I successivi controlli eseguiti dai laboratori della Asl regionale e del Sian, servizio igiene alimentare e della nutrizione, hanno sancito la non classificabilità delle acque fluviali. I sindaci di San Salvo e Vasto, Tiziana Magnacca e Luciano Lapenna invocano soluzioni. La sola acqua proveniente dall'acquedetto Del Verde non è assolutamente sufficiente per la popolazione. A Vasto e nei centri del comprensorio, a novembre e dicembre, la popolazione ha sofferto la sete per carenza idrica. «È evidente che ora la situazione diventa più critica», confermano i tecnici dell'ufficio Servizi. Non è escluso che come accade nei periodi di siccità venga chiesto aiuto al consorzio di bonifica sud. L'ente, la scorsa estate, ha salvato il turismo grazie all'acqua della diga di Chiauci.

Nel frattempo, i vigili del fuoco provvederanno a distribuire l'acqua con le autobotti in ospedale e nelle strutture pubbliche. La contaminazione del Trigno, la seconda in un anno (a febbraio furono trovate tracce di arsenico) questa volta sarà oggetto di una inchiesta. La magistratura vastese ha deciso di indagare per individuare i responsabili del grave attentato ambientale che ha portato addirittura alla declassazione della importante sorgente idrica.

Paola Calvano

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