Vasto, Lapenna lascia: "Dimissioni irrevocabili"

"Nel Pd mancano lealtà e rispetto, lascio per rispetto delle istituzioni", così il sindaco spiega le sue dimissioni

VASTO. Ha parlato di mancanza di lealtà e di mancato rispetto delle regole nel Pd nel quale milita Luciano Lapenna alla base delle sue dimissioni da sindaco della città di Vasto e dell'azzeramento della giunta, invocando l'intervento degli organi di garanzia del partito. Questa mattina nel giardino di casa in località San Biagio, Lapenna ha spiegato il gesto compiuto solo ventiquattr'ore prima. Una decisione presa per "salvaguardare il Comune e le istituzioni" da quelle che ha definito "beghe che si sono avute fuori dalle stanze comunali".

Dito puntato nei confronti del segretario cittadino del Pd e presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Forte, che non avrebbe svolto il suo ruolo di garanzia nel partito presentando a sorpresa la candidatura nelle primarie. Per Lapenna le sue sono dimissioni irreversibili "perché non vedo lealtà all'interno del Pd" e per dare una scossa alla città che in questa vicenda deve essere consapevole di cosa sta accadendo in municipio.

Lapenna è irato nei confronti dei un partito la cui assemblea non avrebbe mai deliberato il percorso delle primarie nella scelta del candidato sindaco. Il sindaco dimissionario ha fatto un invito anche alle forze d'opposizione per garantire il buongoverno della città ed ha annunciato che sabato prossimo, 20 febbraio, terrà un comizio in piazza per coinvolgere la cittadinanza e "gridare ai quattro venti la slealtà di taluni personaggi" per quella che appare più una congiura nei suoi confronti.
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