in tribunale

Vasto, marito violento condannato a due anni

Imprenditore di 41 anni accusato di aver più volte aggredito e picchiato la moglie in casa

VASTO. Violenza fra le mura domestiche. E' finito con la condanna a due anni di D.C., (vengono fornite solo le iniziali per tutelare la vittima e la figlia), imprenditore 41enne, il processo per maltrattamenti e lesioni alla moglie davanti al giudice monocratico Italo Radoccia.

Il magistrato ha accolto le richieste della pubblica accusa. La moglie, assistita dall'avvocato Raffaele Giacomucci, si è costituita parte civile. Il marito, fino all'ultimo ha negato con determinazione le accuse e probabilmente ricorrerà in appello. Dalla parte della donna erano pronte a schierarsi diverse associazioni in difesa della donna e contro ogni forma di violenza.

Il processo iniziò due anni fa ma la storia risale al 2013. È una storia triste e piena di sofferenze. Nel mese di settembre 2012 l'uomo fu invitato ad allontanarsi dalla casa familiare con il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie. Due mesi dopo, ottenne la revoca della misura e la possibilità di abitare in un locale al pian terreno della casa familiare separato dal resto dell'immobile. Le vicissitudini della coppia finirono in tribunale l'estate successiva. La moglie chiese aiuto ai carabinieri la prima volta a luglio 2013. La donna raccontò di essere stata aggredita verbalmente e fisicamente dal marito, di essere stata minacciata e offesa per futili motivi e per convincere i carabinieri mostrò un certificato medico datato 24 aprile 2013 che attestava lesioni riportate a seguito di una precedente aggressione.

A soccorrerla in quell'occasione sarebbe stata la figlia. Gli stessi certificati sono stati prodotti in aula. Soddisfatto della sentenza l'avvocato Giacomucci. «La mia cliente è stata vittima di diverse aggressioni, oltre che di comportamenti persecutori e vessatori da parte del marito», rimarca il legale. «Il 5 agosto 2013 la mia cliente cadde dalle scale. Ai carabinieri raccontò di essere caduta per colpa del marito e che spaventata e dolorante aveva trascorso una giornata intera a girovagare per il paese. Una terza denuncia è datata 23 agosto e anche in quella occasione la donna raccontò nuove presunte angherie subite. Alla luce dei fatti raccontati dalla donna, il marito fu allontanato», ricorda Giacomucci.

«Per lei è stato doloroso ricordare il passato». Come detto tuttavia il marito condannato non si rassegna. Il suo difensore aspetterà di leggere le motivazioni della sentenza e poi deciderà il da farsi.(p.c.)