Vasto, ostie consacrate rubate a Sant’Antonio

I ladri hanno buttato la pisside e sono fuggiti con il contenuto. Si sospetta il collegamento con la pratica delle messe nere

VASTO. Profanato il tabernacolo della chiesa di Sant’Antonio in San Pietro: dalla nicchia sopra l’altare dove è custodita l’Eucarestia, è stata portata via la pisside contenente le ostie consacrate. Il furto è stato compiuto durante la notte fra sabato e domenica. La scoperta è stata fatta ieri mattina da una collaboratrice della parrocchia. La donna ha trovato il tabernacolo aperto. La pisside non c’era più. Il calice è stato ritrovato dopo qualche ora a poca distanza dalla chiesa da un addetto alla pulizia delle strade. Sparite, invece, le ostie consacrate: il primo pensiero sulla loro destinazione va alla pratica delle messe nere.

Il fatto. La notizia del raid sacrilego è stata data ai fedeli durante la funzione domenicale dal parroco, don Stellerino D’Anniballe. Grande l’amarezza e la preoccupazione del sacerdote. «Stiamo vivendo un periodo drammatico. Furti, scippi, auto bruciate. È necessario ricostruire in questa città la legalità», dice il sacerdote. «Certo, molto dipende dal senso civico e dall’educazione, ma è necessario proteggere la città con una maggiore vigilanza. Quanto accaduto è un gesto che offende Dio e il senso religioso della nostra comunità. Bisogna reagire e rispondere con la ricerca del bene e della legalità», afferma il parroco. C’è preoccupazione anche fra i fedeli. Il valore della pisside, comunque ritrovata, non è molto alto. Maggiore il danno del tabernacolo rotto. Gravissimo il gesto delle ostie sparite. Don Stellerino ha denunciato il furto ai carabinieri. I militari ieri mattina hanno ascoltato diversi testimoni cercando di risalire agli autori del raid. I ladri sono entrati da una porta laterale, la più vicina all’altare. Una volta dentro il sacro tempio, hanno rotto la porticina del tabernacolo e rubato ciò che conteneva. Subito dopo si sono allontanati senza rubare altro. «Un criminale avrebbe rubato altri oggetti di valore», riflettono gli investigatori.

I precedenti. Non è la prima volta che in città viene compiuto un furto sacrilego. Nel 2010 due giovani tentarono di rubare la reliquia della Sacra Spina dalla chiesa di Santa Maria Maggiore. Grazie al sagrestano, il furto fu sventato e i due autori identificati e denunciati. Il 24 novembre 2011 in pieno giorno nella chiesa di San Giovanni Bosco fu messo a segno un furto identico a quello subito sabato notte da don Stellerino: dal tabernacolo sparirono le ostie consacrate. Il furto fu scoperto nel corso della messa vespertina. Al momento dell’offertorio il sacerdote si accorse che il tabernacolo era vuoto. Il vescovo Bruno Forte organizzò nella chiesa un’adorazione riparatrice per richiamare l’attenzione dei fedeli sul valore dell’Eucaristia e per alleviare il dolore della comunità davanti al grave gesto.

Paola Calvano

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