Vertice Udc: Giardinelli pensa di lasciare il partito

Il capogruppo in consiglio messo sulla graticola dopo la rottura con il sindaco e Di Primio smentisce il commissariamento di Russo dopo le nuove deleghe

CHIETI.

I vertici dell’Udc teatino, riuniti ieri pomeriggio in assemblea straordinaria nella sede di piazza Matteotti, chiederanno al segretario cittadino uscente Andrea Buracchio, pronto a scendere in campo alle prossime elezioni regionali, di ritirare le dimissioni presentate e di riordinare un partito in preda alla confusione. Durante la riunione, non a caso, sono volate parole grosse tra i vari esponenti del partito che si sono accusati a vicenda ed hanno messo sulla graticola, tra gli altri, il capogruppo comunale Alessandro Giardinelli. Il quale, ormai, sembra con un piede e mezzo fuori dall’Udc. Colpa della rottura ormai conclamata con il sindaco che è stata ufficializzata nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Quando si è assistito ad un serrato botta e risposta tra il primo cittadino, che ha imputato a Giardinelli di fare sceneggiate teatrali in consiglio, e il referente dell’Unione di centro che, invece, ha replicato invocando la libertà di pensiero e di intervento in aula di ogni consigliere. In mezzo un rapporto tra il Pdl e l’Udc che non è mai stato idilliaco malgrado i tre assessori in giunta e il fatto che diversi presidenti di commissioni consiliari siano espressione proprio dell’Udc. Non è un caso che il sindaco Di Primio abbia delegato a due consiglieri comunali, Graziano Marino di Uniti per Chieti e Luigi Milozzi di Giustizia sociale, competenze che rientrano nell’orbita dell’assessorato di Marco Russo, altro membro dell’Udc. Nel dettaglio a Marino è stata di nuovo conferita la delega allo sport e alle strutture sportive, rimessa nelle mani del sindaco dallo stesso consigliere due mesi fa, mentre Milozzi si occuperà di manifestazioni. Per molti dietro la scelta del sindaco c’è in un certo modo la volontà di commissariare Russo. Ma sia Di Primio che il diretto interessato hanno smentito categoricamente queste insinuazioni. Avanzate, peraltro, da rappresentanti comunali della stessa Udc. «Mi preme sottolineare» chiarisce il sindaco, «che non è in corso, e non vi è neppure volontà, di commissariare nessuno dei componenti della mia giunta e, men che meno, il lavoro dell’assessore Marco Russo. Quanto alla delega alle manifestazioni assegnata al consigliere Luigi Milozzi preciso, in primis, che tale delega è gestita da me e non all’assessore». Eppure ogni evento cittadino con finalità turistiche viene puntualmente promosso da Russo apparso piuttosto seccato dal polverone sollevato a palazzo d’Achille da notizie, a suo dire, infondate.

«La decisione del sindaco è stata da me condivisa e ricordo che i consiglieri non hanno potere di firma. Per il resto» afferma Russo, «continuerò ad operare con impegno nell’unico interesse della collettività teatina».

Jari Orsini

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