Ecco i blocchi di cemento posizionati agli ingressi delle gallerie della Costa dei Trabocchi

CICLOVIA / L'ULTIMA FASE

Via Verde, chiusi gli accessi. Partono i lavori in 9 gallerie 

Annuncio di Pupillo: «Entro fine gennaio la riqualificazione dei tunnel». Controlli sulla resina verde del tracciato ciclopedonale dopo le prime rotture

LANCIANO. Sbarrati con blocchi di cemento gli accessi alle gallerie della Via Verde. È atteso entro gennaio l’avvio dei lavori di manutenzione dei nove tunnel che si snodano lungo i 42 chilometri della pista ciclopedonale della Costa dei trabocchi. Ultima fase della lunga e complessa realizzazione del tracciato-cartolina che affaccia sul mare, e attorno al quale di giorno in giorno crescono attese e interessi. Nei giorni scorsi, in seguito a un ordine di servizio del responsabile unico del progetto della Provincia, Valerio Ursini, l’impresa ha chiuso gli accessi alle gallerie posizionando diversi blocchi di cemento. Di sicuro più complessi da aggirare rispetto a cancelli e recinzioni che nei mesi passati non sono riusciti ad impedire il passaggio di pedoni e ciclisti. Il tracciato della Via Verde, infatti, è tutt’ora un cantiere e quindi, teoricamente, non transitabile. Ancor di più le gallerie, sulle quali aleggiava il rischio di crolli. Dubbio ora spazzato via dalle indagini commissionate dalla Provincia al professor Nicola Sciarra, ordinario di Geologia all’università d’Annunzio, che ha certificano la sicurezza statica dei nove tunnel. Dopo essere stati presi d’assalto nel corso dell’estate, ora sono inaccessibili.
«Era necessario impedire il passaggio delle persone, devono iniziare i lavori e le gallerie devono essere preparate», spiega il presidente della Provincia, Mario Pupillo, «verranno aperte una alla volta per il tempo necessario a realizzare gli interventi. Stiamo definendo gli ultimi passaggi con l’impresa, che ha presentato una perizia di variante. Il documento dovrà essere valutato dal comitato consultivo, quindi ci sarà una fase di verifica e di contrattazione, ma subito dopo, entro gennaio, bisogna ripartire con i lavori nelle gallerie».
Come evidenziato dalla relazione di Sciarra, non occorrono interventi particolari, se non nella galleria Moro, a Ortona, la più lunga e complessa, dove dovrà essere realizzata una calotta per canalizzare verso i lati l’acqua che si infiltra nella volta.
Nel frattempo qualche intoppo è emerso dalla resina verde che si sfalda in diversi tratti. «Ci sono alcuni difetti di realizzazione su cui si dovrà discutere con l’impresa», conferma Pupillo, «saranno eseguiti carotaggi nel cemento che verranno poi analizzati in laboratori accreditati per stabilire cos’è che non è andato bene. Sfido chiunque, però, a dire che questa sia un’opera semplice da realizzare», rimarca il presidente della Provincia, «gli imprevisti sono stati tanti e l’ambiente in cui si lavora è caratterizzato da mareggiate, erosione costiera, salsedine, umidità, sbalzi di temperatura. Tutto questo rende l’opera estremamente complicata. Ma ormai siamo alla fase conclusiva».

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