Vigili, è polemica sul numero dei tenenti

Scontro fra il sindacato Diccap e l’ex comandante Santini: «In municipio ci sono più dirigenti»

VASTO. «Ritengo che ogni persona di buon senso, specialmente se amministra la cosa pubblica, non recluta ufficiali che saranno controllori e coordinatori di se stessi». Divampa la polemica sul numero di tenenti in forza al comando dei vigili urbani di Vasto, ma a scatenare il dibattito, questa volta, non sono le dichiarazioni del sindaco Luciano Lapenna (secondo il quale il problema della polizia municipale è nell’alto numero di graduati), ma un generale dell’esercito in congedo, Antonio Santini, che per pochi mesi, a cavallo tra il 2004 e il 2005, guidò il comando. Le sue considerazioni non sono state gradite dal Diccap, che ieri, ha replicato all’ex comandante, secondo il quale furono gli attuali tenenti a redigere e proporre il regolamento «per tutelare se stessi e i loro interessi».

«Non furono i futuri tenenti a redigere il regolamento della polizia municipale», attaccano i rappresentanti sindacali, «l’amministrazione comunale del 2003 propose la formazione di un comitato tecnico formato dagli assessori alla polizia municipale e al personale, da un rappresentante degli ufficiali, uno dei sottufficiali e tre rappresentanti degli agenti. Il testo del regolamento approvato non fa altro che recepire le norme nazionali, regionali e contrattuali relative alla polizia municipale, come tutti i regolamenti degli altri Comuni d’Italia. Vasto nel 2003 aveva 36.000 abitanti e dunque, in base alle previsioni di legge, avrebbe dovuto prevedere un organico di almeno 51 unità, con 13 figure di categoria D (tenenti), presenti nella polizia municipale all’epoca del generale Santini (oggi ce ne sono soltanto 10, di cui uno distaccato in Procura e uno svolgente funzioni di comandante), un numero che su un organico di 51 unità non era assolutamente sproporzionato, come qualcuno vuol far credere. Appare strano che si continui a sottolineare il numero dei graduati, mentre non ci si meraviglia affatto che in Comune esistono troppe figure professionali di categoria D, così come nessuno si meraviglia del fatto che nell’ente sono state istituite otto posizioni organizzative e due alte professionalità a cui presto andranno ad aggiungersi altre cinque posizioni organizzative, retribuite lautamente con soldi presi dal fondo della produttività di tutti i lavoratori. E qualcuno dimentica pure che nel corpo di polizia municipale ci sono addetti in possesso di altissime professionalità, anche laureati, che guadagnano, invece, 1.300 euro al mese».

Un’ultima annotazione il Diccap la riserva al generale Santini. «Non era in possesso dei requisiti previsti dalla legge per svolgere le funzioni di comandante o dirigente della polizia municipale».

Anna Bontempo

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