Vigili urbani al bar La Disciplinare archivia il caso

LANCIANO. «Posizione archiviata poiché non è risultata accertata la contestata, arbitraria, sospensione dal servizio». Con questa motivazione la commissione disciplinare del Comune ha chiuso il...

LANCIANO. «Posizione archiviata poiché non è risultata accertata la contestata, arbitraria, sospensione dal servizio». Con questa motivazione la commissione disciplinare del Comune ha chiuso il procedimento a carico di cinque vigili urbani, tre uomini e due donne, accusati di essersi intrattenuti al bar durante l’orario di servizio.

È bastato meno di una settimana all’ufficio procedimenti disciplinari per venire a capo della spinosa vicenda che interessa cinque appartenenti alla polizia municipale. I vigili erano finiti nei guai in base alla testimonianza di una collega, che aveva riferito di una pausa al bar di mezz’ora durante l’orario di servizio da parte di due pattuglie in auto e di un agente a piedi, con i due mezzi posteggiati fuori dal locale e uno dei due, addirittura, sulle strisce pedonali. Ad aggravare la posizione degli agenti era il fatto che tre di loro dovevano prestare servizio in zone diverse dal centro. Sull’episodio, risalente all’8 aprile, il comandante Guglielmo Levante aveva fatto rapporto all’ufficio disciplinare.

Ascoltati con l’assistenza di un avvocato o da soli, i vigili sono riusciti a smontare le accuse e a convincere la commissione della bontà del loro comportamento: i cinque si erano ritrovati casualmente al bar, dove si erano intrattenuti solo una decina di minuti tra la fine di un servizio e l’inizio del successivo, con le auto regolarmente posteggiate.

Archiviato il caso, restano i veleni nel comando di via Ercole. Da questa vicenda sono scaturite due denunce penali, per calunnia e diffamazione, depositate in Procura: una contro la testimone che ha inguaiato i cinque e un’altra tra due agenti coinvolti su una falsa aggressione. «Abbiamo dimostrato che, alla base delle false notizie trapelate nelle scorse settimane, vi sono rancori personali che caratterizzano i rapporti di lavoro nella polizia municipale», commenta al proposito l’avvocato Errico Sacco, difensore di tre dei cinque vigili, «tali condotte hanno minato e gettato ombre sulla professionalità dei miei clienti i quali, piuttosto che cospargersi il capo di cenere e andare innanzi alle autorità competenti con la bandiera bianca alzata come qualcuno avrebbe voluto, hanno scelto di documentare l’inconsistenza degli addebiti comminati». (s.so.)

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