Violenza sulle donne a Vasto 110 casi l’anno 

Incontro al Palizzi. Di Florio: ma tante ancora non denunciano

VASTO. In cinque anni, dal 2011 al 2016, le denunce per maltrattamenti in famiglia sono aumentate del 33%. Il bilancio del 2017 è ancora più drammatico: su 2.000 procedimenti penali avviati dalla Procura più di cento riguardano la violenza di genere. In poco più di due mesi il centro Donnattiva di Vasto è corso in aiuto di otto donne vittime di violenza. Quel che è peggio, il sommerso è ancora maggiore del denunciato. La drammaticità del fenomeno è stata ribadita, ieri mattina, nel corso dell’iniziativa nell’aula magna dell’istituto tecnico Palizzi, il primo di un ciclo di cinque incontri per gli studenti delle superiori sulla violenza di genere promossi dal quotidiano Il Centro con il Miur e Conad Adriatico. Fra i relatori il procuratore capo Giampiero Di Florio. Al suo fianco Alberto Leonardis, presidente del cda del Centro, Antonio Di Ferdinando, amministratore delegato Conad Adriatico, Fabio Capaldo, dirigente del commissariato, e Licia Zulli, responsabile del centro antiviolenza del Comune di Vasto, Donnattiva. A moderare gli interventi Rossano Orlando, giornalista responsabile della redazione Chieti e provincia del Centro. A fare gli onori di casa il dirigente scolastico Nicoletta Del Re. «Se si vuole cambiare la realtà e costruire una civiltà nuova», dice la preside, «bisogna ripartire dall’educazione. Scuola e informazione sono due mondi che devono viaggiare insieme per combattere la violenza di genere». Un argomento che il Centro ha deciso di trattare con delicatezza ma al tempo stesso determinazione, coinvolgendo le nuove generazioni. «La violenza di genere è un problema che mi tocca», esordisce Leonardis, «siamo figli delle donne, le donne vanno rispettate. Un uomo non è più attraente se è prepotente. I contenuti degli articoli del Centro vogliono aiutare le donne. Comprendere e far comprendere prima di vendere», rimarcato il presidente del cda del quotidiano. Dura la condanna anche di Antonio Di Ferdinando, amministratore delegato del Conad: «La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci. Il nostro centro commerciale, parte integrante della società vuole contribuire alla diffusione di una nuova cultura e collaborare con la rete di chi protegge le donne». L’importanza della legge e della rete antiviolenza è rimarcata dal procuratore Giampiero Di Florio. «Non è purtroppo un problema nuovo», dice il magistrato, «già nel 1993 l’Onu se ne occupava. Il presidente Mattarella l’ha definita una emergenza tragica. La violenza di genere è anche un problema sociale. Nel 2014 è costato 16,7 miliardi di euro. Dal 2015 ad oggi registriamo in media in Procura l’apertura di 110 fascicoli l’anno su episodi di violenza. Il dato, però, non è reale: c’è ancora paura a denunciare e far uscire allo scoperto quello che avviene all’interno delle mura domestiche». Eppure negli ultimi anni sono state create le basi affinché la vittima possa avere sempre più fiducia nel rendere manifesta la propria condizione. Spesso la violenza si consuma in famiglia. «Spesso nei weekend», rimarca il commissario Capaldo, «tante sono le donne che chiedono aiuto alle forze dell’ordine e che gestiamo allo sportello Donnattiva», dice il dirigente. «Una donna o una famiglia che denuncia e decide, spesso dopo angosce inenarrabili, di uscire dal silenzio, ha bisogno di ascolto, di attenzione, di sapere se e come far fronte alla minaccia che ha davanti», conferma Licia Zulli, «e, ancora più importante, qualunque cosa si possa fare ha bisogno che si faccia alla svelta». Piuttosto alta è l’incidenza dello stalking. Tante le iniziative, come quella di ieri, organizzate nelle scuole per sensibilizzare i più giovani. A Vasto il centro Donnattiva intende sensibilizzare in ogni modo l’opinione pubblica sugli atti di violenza sulle donne anche con manifestazioni e incontri. «Non possiamo abbassare il livello di attenzione e di sensibilizzazione su questi argomenti», conclude la preside Nicoletta Del Re, «è un impegno che prendiamo anche verso i più giovani, che vogliamo più attenti e partecipi verso questa tematica di viva attualità. Occorre fare rete senza trascurare la violenza informatica». (p.c.)
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