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Vittoria-bis delle guardie mediche

Compensi tagliati: la Corte d’appello boccia la Regione

LANCIANO. Nuova vittoria legale dei medici di guardia contro la Asl Lanciano-Vasto-Chieti. L’azienda, in sostanza, aveva torto quando, con la scusa del piano di rientro, nel 2009 cominciò a decurtare i compensi ai medici di guardia. La Corte d’appello dell’Aquila con la sentenza 48/2014 ha deciso di confermare il giudizio del giudice del lavoro di Lanciano, rigettando l’appello presentato dalla Asl.

In primo grado era stata riconosciuta la violazione delle procedure di legge previste a tutela dei lavoratori medici, quando la Regione aveva deciso di tagliare i costi della sanità, modificando al ribasso una serie di compensi dovuti a titolo di varie indennità contrattuali, già acquisite dai medici nella contrattazione regionale integrativa. Una sentenza storica e dal grosso valore politico per i medici ricorrenti, iscritti alla Fimmg Continuità Assistenziale di Chieti e difesi dagli avvocati Stefano Di Renzo, Massimo Santarelli e Massimo Di Tonto, di Francavilla.

«Il concetto importante», spiega il segretario provinciale della Fimmg Continuità Assistenziale, Marco Di Clemente, «è che per il giudice non è regolare cambiare unilateralmente accordi sottoscritti e inerenti ad attività già svolte, com’era in questo caso. Gli emolumenti riconosciuti sono di scarsa entità, ma è importante il significato di questa vittoria». La Corte ha affermato come “la Asl non poteva sospendere autoritativamente l’erogazione dei compensi, ma avrebbe dovuto attivare la concertazione”.

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