Giornalista e scrittore aveva 77 anni 

È morto Bijan Zarmandili,  l’iraniano che scriveva in italiano 

ROMA. È morto nella sua casa romana Bijan Zarmandili, giornalista di origini iraniane e autore di 7 romanzi in lingua italiana. Nato a Teheran il 15 dicembre del 1941, venne in Italia nel 1960 e da...

ROMA. È morto nella sua casa romana Bijan Zarmandili, giornalista di origini iraniane e autore di 7 romanzi in lingua italiana. Nato a Teheran il 15 dicembre del 1941, venne in Italia nel 1960 e da allora ha abitato a Roma. Oppositore dello scià, era diventato un dirigente della sinistra iraniana in esilio e un giornalista militante che ha collaborato col gruppo Espresso-la Repubblica, la rivista Limes e Rainews24.
Il primo romanzo, che subito lo rivelò come narratore di qualità e interessante per lingua e temi trattati, uscì nel 2004 da Feltrinelli. Intitolato “La grande casa di Monirrieh”, racconta del fuoco dentro e il fuoco fuori di Zahra, donna iraniana in continua lotta con regole e costrizioni tra faide familiari, climi velenosi della società del suo Paese dagli anni Trenta sino al conflitto Iran-Iraq. Pagine che con la verità della letteratura rendevano chiaro e coinvolgevano in quel mondo cultural-religioso di cui si cominciava a parlare con maggiore attenzione a un’ottica femminile. Quanto al suo aver deciso di scrivere in italiano questo libro che parla della Persia dalla distanza dell’esilio, Zarmandili spiegava sin da allora: «Sono partito con la consapevolezza di dover scrivere un romanzo ibrido, nello spirito e nella forma. Ho cercato di usare un italiano pulito, corretto, ma esposto alla fantasia creativa di chi è comunque fortemente legato alla sua lingua materna, il frasi». “L’estate è crudele” (Feltrinelli 2007) Premio Vittorini e il Premio Isola d’Elba, è una violenta, sofferta storia di rivoluzionari iraniani in cui fa la sua comparsa anche la sua nuova, amata città di Roma. Sono seguiti “Il cuore del nemico” (Cooper, 2009), che racconta di uno shahid (il terrorista kamikaze) che dall'inquieto Afganistan arriva in una Italia come fuori del tempo. “I demoni del deserto” (Nottetempo 2011) torna a parlare dell’Iran attraverso un vecchio e una bambina sopravvissuti a un tremendo terremoto, che attraversano tra le rovine una immensa regione distrutta. Altro suo romanzo fortunato è stato quello con argomento cinematografico, “Viene a trovarmi Simone Signoret” (Nottetempo, 2013), riflessione sulla libertà e la forza della creatività e dell'arte attraverso la storia di un regista imprigionato per le sue opere e idee. Ultimo romanzo pubblicato da Zarmandili è stato “Storia di Sima”, storia di una irrequieta e inquietante donna nata a Londra da genitori iraniani che sfiora l’incesto e la morte in un percorso di perdizione. Il settimo romanzo sullo sfondo di un’Umbria incantata, è annunciato per primavera.
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