teatro

A Chieti la giornata particolare di Scarpati e Solarino

I due attori saranno al teatro Marrucino nei giorni 26 e 27 marzo. Lo spettacolo tratto dal film del 1977 di Scola con Mastroianni e la Loren

Giulio Scarpati come Marcello Mastroianni e Valeria Solarino come Sophia Loren. Non è un paragone azzardato, ma più semplicemente il risultato di una rivistazione. Si tratta della trasposizione teatrale di “Una giornata particolare”, il film diretto da Ettore Scola nel 1977 (e scritto dal regista insieme con Ruggero Maccari) che vedeva Mastroianni e la Loren nei ruoli di protagonisti, due anime perse nella Roma fascista in festa per la visita di Hitler, il 6 maggio 1938. A portare quei personaggi in scena saranno Scarpati e la Solarino in due spettacoli in programma sabato 26 e domenica 27 marzo, alle ore 21, al Marrucino di Chieti. Lo spettacolo, inizialmente in programma questo fine settimana, è stato rinviato a marzo a causa del maltempo. Subito dopo lo spettacolo a Chieti, il pubblico potrà incontrare Scarpati per una informale conversazione con l’attore.

A portare in scena il testo di Scola e Maccari sarà la compagnia degli Ipocriti. L’adattamento teatrale è di Gigliola Fantoni. Gli interpreti, oltre ai due attori protagonisti, sono: Guglielmo Poggi, Toni Fornari, Anna Ferraioli, Paolo Minnielli ed Elisabetta Mirra. Le scene sono di Luigi Ferrigno; i costumi di Marianna Carbone; le luci di Raffaele Perin; video e suoni di Marco Schiavoni; e la regia di Nora Venturini.

La storia. E’ il 6 maggio del 1938, giorno della visita di Hitler a Roma. In un comprensorio popolare, Antonietta, moglie di un usciere e madre di sei figli, prepara la colazione, sveglia la famiglia, aiuta nei preparativi per la parata. Una volta sola, inavvertitamente, apre la gabbietta del merlo che va a posarsi sul davanzale di un appartamento di fronte al suo. Bussa alla porta, ad aprirle è Gabriele, ex annunciatore dell'Eiar che sta preparando la valigia in attesa di andare al confino perché omosessuale. Antonietta, donna ignorante e plagiata dalla figura di Mussolini, rispecchia in pieno il ruolo di donna del regime dedita alla famiglia, succube del marito e "mezzo di produzione" per la macchina bellica. È rapita dal fascino discreto di Gabriele e, inconsapevolmente, tenta di conquistarlo mentre lui è costretto a confessare la sua omosessualità causa anche del suo licenziamento. Mentre la radio continua a trasmettere la radiocronaca dell'incontro tra Hitler e Mussolini, Antonietta e Gabriele si rispecchieranno l'una nell'altro condividendo la solitudine delle loro anime. Gabriele regala ad Antonietta un libro (I tre moschettieri. ) che rappresenta il simbolo di una speranza, ovvero che le donne possano affrancarsi dalla loro condizione di "schiave" in cui erano state relegate dal regime fascista.

«Abbiamo deciso di mettere in scena “Una giornata particolare”, superando timori e scrupoli verso il capolavoro cinematografico originale, perché a ben guardarla la sceneggiatura di Scola e Maccari nasconde una commedia perfetta», spiega la regista Nora Venturini. «Un ambiente chiuso, due grandi protagonisti, due storie umane che si incontrano in uno spazio comune in cui sono “obbligati” a restare, prigionieri. Fuori il mondo, la Storia, di cui ci arriva l’eco dalla radio. Un grande evento che fa da sfondo a due piccole storie personali, in una giornata che sarà particolare per tutti: per Gabriele, per Antonietta, per la sua famiglia che si reca alla parata, per gli Italiani che festeggiano l’incontro tra Mussolini e Hitler, senza sapere quanto fatale sarà per i destini del Paese».

«Unità di tempo, unità di luogo», prosegue la regista. «E due personaggi che, grazie al loro incontro, cambiano, si trasformano sotto i nostri occhi, scoprono una parte nuova di sé stessi, modificano il loro sguardo sulla realtà che li circonda. Antonietta, asservita ai figli e al marito, grazie a Gabriele mette in discussione le sue certezze sul regime, inizia a dubitare sulle verità propagandate dal fascismo, acquista maggiore rispetto di sé stessa, assapora un modo diverso di stare con un uomo. Gabriele, omosessuale licenziato dalla Radio e in procinto di essere spedito al confino, costretto tutta la vita a fingere e a nascondersi, con Antonietta finalmente si sente libero, esce allo scoperto, per la prima volta si sente accettato, apprezzato e amato per quello che è. Ignorante e sottomessa lei, colto e raffinato lui, apparentemente diversissimi, si sentono, si annusano, si riconoscono».

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