Adda, una saga musciale tutta abruzzese

Il nuovo romanzo di Piotr Lachert: vite private e grande Storia nel racconto di tre generazioni

PESCARA. Una saga abruzzese che descrive la storia di due famiglie seguendo tre generazioni e assumendo come chiave di riferimento la musica e l'arte.

E' l'impostazione di “Adda” (gruppo editoriale Bonanno, 20 euro, 395 pagine), definito romanzo-romanza dal suo autore, Piotr Lachert, compositore e pianista originario di Varsavia, di famiglia francotedesca ma trapiantato in Italia dal 1992. Un romanzo, o meglio una romanza sulla musica, ma anche sulle resistenze di intelletti elevati alla mentalità gretta e provinciale di una società arretrata non tanto culturalmente, quanto spiritualmente. Una vicenda, dunque, di resistenza culturale e civile, che per giunta abbraccia più generazioni e si propone come saga, cioè come romanzo globale, che rivendica dunque la stessa dimensione culturale e spirituale degli antichi epos nordici e miti classici.

Protagonista, e chiave di lettura dell'intera vicenda, è Adda, la donna che dà il titolo all'opera, musicista, studentessa del conservatorio, caratterizzata da una certa consuetudine con gli uomini. In effetti la prima parte del romanzo narra proprio la vicenda della crescita sessuale della ragazza, da bambina vittima anche delle tendenze pedofile del nonno. Ma Adda rimane comunque una ragazza casta, fino all'innocente primo bacio con Marco, un ragazzo che studia canto e dunque vicina alla musica come lei. Poi c'è l'incontro con Yann, un giovane che comincia ad avvicinare Adda ad una vera dimensione di civiltà, fondata sul silenzio e sul rispetto reciproco. Purtroppo però l'innocenza di Adda non è destinata a durare, più in là la ragazza si renderà conto di essersi trasformata in una escort.

Tuttavia la storia di Adda è qui solo agli inizi, la giovane passerà attraverso varie traversie, un matrimonio con un uomo malato, i tradimenti, storie incrociate e parallele, che si alternano nel periodare incalzante di Piotr Lachert, autore che pure non scrive nella sua lingua, aiutato in questo da una scrittrice italiana, come si evince nei ringraziamenti finali alla poetessa Rosanna Favilla. Un ritmo narrativo coinvolgente, a tratti espressionistico, arricchito dall'inserimento di missive, comunicazioni su facebook. Il tutto pronto a testimoniare non solo la vicenda esemplare di questa donna, ma anche il lato autentico del suo carattere, l'ostinazione che la porterà di nuovo tra le braccia di Yann, di cui, alla fine del romanzo, sarà lei stessa a pubblicare l'opera omnia musicale. Insomma un romanzo globale, totale, capace di restituire al lettore un mondo intero, un romanzo che forse all'Abruzzo contemporaneo mancava, e non solo all'Abruzzo.

Marco Tabellione

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