PESCARA

Al via la nuova stagione del "Piccolo Teatro Orazio Costa"

Si parte sabato 25 con uno spettacolo tratto dal primo capitolo del romanzo “Tempo di uccidere” di Ennio Flaiano

PESCARA. Parte questo sabato, 25 novembre, in concomitanza ideale con la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la nuova stagione del “Piccolo Teatro Orazio Costa” di Pescara, un unicum a livello regionale, fondato e diretto da Domenico Galasso. 

La stagione 2023-2024 del Piccolo Teatro Orazio Costa è intitolata “Il teatro delle parole”. Alla conferenza stampa di presentazione stamattina in Comune, sono intervenuti il sindaco Carlo Masci e l’assessore alla cultura Maria Rita Carota. «Niente costumi, niente trucco, niente scenografia. La lettura interpretativa ad alta voce è vitalità pura; è, cioè, pienamente Teatro» spiega Domenico Galasso.

Si parte questo weekend con “La scorciatoia” (sabato 25 novembre alle 21 e domenica 26 novembre alle 18,30), tratta dal primo capitolo del romanzo-capolavoro “Tempo di uccidere” di Ennio Flaiano, con cui lo scrittore pescarese vinse la primissima edizione del premio Strega nel 1946. La drammaturgia originale è di Alfredo Troiano (collaboratore, in passato, di Tonino Guerra) e dello stesso Galasso. Un problema irrisolto di coscienza, che si specchia in quella degli spettatori. Un Flaiano inusuale, lacerante, perturbante. Un testo dalla potente e sconcertante attualità: non a caso sarà messo in scena durante la Giornata contro la violenza sulle donne, dopo le ultime indicibili tragedie.

Il secondo appuntamento è “Gente di nessuno. La ragionevolissima fifa di don Abbondio”, fissato per il 9 e 10 dicembre. Di (e con) Andrea Iarlori, è il racconto di un uomo che non era nato con un cuor di leone e aveva «capito fin da giovanissimo come la condizione peggiore fosse quella di essere un animale senza artigli e senza zanne, e che pure non sentisse l’inclinazione a essere divorato». La prima minaccia di morte, i dialoghi con Perpetua, la fuga dei promessi sposi, l’incontro col cardinal Federigo Borromeo, la calata dei lanzichenecchi, la carestia, la peste finale.

La stagione del Piccolo Teatro Orazio Costa proseguirà poi nella prima metà del 2024. A gennaio sono previsti “Carbonio”, da “Il sistema periodico” di Primo Levi; a febbraio “La lezione della follia” (lezione-spettacolo di Stefano Redaelli nel centenario della nascita di Franco Basaglia) e “L’intervista ritrovata” (a cura del professor Gianni Oliva: le ultime parole pubbliche di Giovanni Verga rilasciate nel 1922 a un giovane di Catania appena laureatosi proprio sull’autore de “I Malavoglia”); a marzo “In punta di Zelda” (a cura di Pina Catanzariti e Liliana Massari, un monologo su una delle protagoniste assolute degli anni ruggenti dell’America del jazz, Zelda Fitzgerald, moglie del sommo Francis Scott) e “Secondo Giuda” (di Pietro Faiella, liberamente tratto da “La gloria” di Giuseppe Berto). Infine i due spettacoli di maggio 2024: “È la paura che non ti fa vedere bene” (di e con Andrea Iarlori), incentrato sulla figura prismatica e senza tempo di Don Chisciotte, e “Intervista a D’Annunzio” dall’omonimo libro del predetto Gianni Oliva, tra i massimi esperti globali dell’opera del Vate. Al Piccolo Teatro Orazio Costa non esiste barriera tra scena e uditorio, tra attori e spettatori: formano un organismo unico, biunivoco. E nel corso della stagione saranno coinvolte le scuole, in collaborazione col premio Nazionale Borsellino. Non sono esclusi ulteriori appuntamenti strada facendo.