Ale e Franz: ridiamo di noi grazie a Gaber e Jannacci

AVEZZANO. «Il racconto di un mondo visto dalla parte di chi ha il coraggio, con le proprie idee, di vedere dentro la vita di ognuno. Raccontare le piccolezze, le sconfitte, le paure che ci...

AVEZZANO. «Il racconto di un mondo visto dalla parte di chi ha il coraggio, con le proprie idee, di vedere dentro la vita di ognuno. Raccontare le piccolezze, le sconfitte, le paure che ci accompagnano. Sempre ridendo. Il coraggio di vivere storie non sempre vincenti. La forza di trasmettere emozioni vere: i fallimenti di una vita, la delusione degli ideali, la conoscenza profonda di sentimenti penetranti, come l’amore. La gioia della vita. Ridendo ovviamente. Ridendo riusciamo a scoprire i nostri difetti. La risata è il nostro veicolo fondamentale per riuscire a parlare di noi senza prenderci troppo sul serio».
Così Ale e Franz, duo comico decollato sul palco di Zelig, parla dello spettacolo “Nel nostro piccolo”, che i due cabarettisti – all’anagrafe Alessandro Besentini (Milano, 11 maggio 1971) e Francesco Villa (Milano, 29 gennaio 1967) – porteranno giovedì 21 febbraio, alle 21, sul palco del teatro dei Marsi di Avezzano.
Scritto da Ale e Franz con Alberto Ferrari e Antonio De Santis, regia di Alberto Ferrari con Luigi Schiavone chitarra elettrica/acustica Fabrizio Palermo basso e voce Francesco Luppi tastiere e voce Marco Orsi batteria, “Nel Nostro piccolo” è dunque «un viaggio alla ricerca del nostro punto di partenza, quello che ha mosso la nostra voglia e ricerca di comicità. Ma ridendo», insistono i due autori e interpreti. «Nel costruire le tappe di questo percorso ci siamo imbattuti nei nostri punti fermi, che ci hanno, grazie al cielo, condizionato: Giorgio Gaber e Enzo Jannacci. Loro sono stati la scintilla che ci ha permesso di vedere l’uomo come il centro di tutto. Conoscere il suo mondo. Vederlo mentre ci gira intorno. Un mondo, sofferto e gioioso, colorato e grigio, assolato e buio. Ma sempre, e comunque un mondo vero, reale. Senza timori, senza remore. Ci hanno mostrato», continuano, «che chi si muove e vive accanto al nostro fianco, chi cammina nelle strade, chi respira la nostra stessa aria, sono uomini, persone, uguali a noi. Perché un amore andato male è una storia che abbiamo sentito mille volte, e mille volte ancora sentiremo, perché le emozioni non finiscono mai. Tutto questo porteremo con noi, sul palco, quei pensieri, quelle parole, quelle note, in cui c’è anche il punto di partenza, la nostra piccola storia. Il nostro piccolo. E vi racconteremo la fortuna di aver potuto respirare la stessa aria che Gaber e Jannacci respiravano. L’aria di Milano. Di quegli anni. Ma ridendo sempre!!! Nel nostro piccolo». Per due ore senza intervallo Ale e Franz tengono l’attenzione del pubblico in modo incredibile. «Non è facile un two men show di questa durata, e solo artisti del loro spessore possono farcela senza risultare noiosi o ripetitivi», scrive il Corriere dello Spettacolo, «Sono a dir poco bravissimi, niente a che vedere con le loro apparizioni televisive: dal vivo non c’è proprio confronto, rendono molto di più che sul piccolo schermo».
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