concerto a sulmona 

Brani di Beethoven e Liszt per il piano di Carlo Michini

SULMONA. Carlo Michini protagonista del nuovo appuntamento dei Concerti del giovedì della Camerata Musicale Sulmonese. Il giovane pianista si esibirà domani, giovedì 21 febbraio, nlla Sala Azzurra,...

SULMONA. Carlo Michini protagonista del nuovo appuntamento dei Concerti del giovedì della Camerata Musicale Sulmonese. Il giovane pianista si esibirà domani, giovedì 21 febbraio, nlla Sala Azzurra, in vico dei Sardi, alle 17,30. Aprirà il concerto la Sonata opera 53 “Waldstein” in tre movimenti, di Beethoven. Seguiranno, di Liszt, “Venezia e Napoli - Années de pèlerinage II” e la Parafrasi del Rigoletto di Verdi.
Nato nel 1982, Carlo Michini si è diplomato con il massimo dei voti presso l’Istituto musicale “Gaetano Braga” di Teramo sotto la guida del maestro Giovanni Durante. Laureato in Lettere e Filosofia all’università Tor Vergata a Roma, ha conseguito il diploma di secondo livello del master in pianoforte al Pontificio istituto di MusiCA SAcra, sempre a Roma, sotto la guida di Antonio Sardi de Letto. Ha seguito masterclass con docenti di fama mondiale. Si è perfezionato inoltre con Giuliano Mazzoccante nella sua accademia “Music and Art International” a Chieti. Già allievo del maestro Aquiles Delle Vigne alle Sommerakademie del Mozarteum di Salisburgo e la Schola Cantorum di Parigi, nel settembre 2013 ha conseguito il diploma di Virtuosità all’Academia Internacional de Musica - Delle Vigne di Coimbra, in Portogallo. Vincitore assoluto del Malta International Music Competition a La Valletta ha ottenuto inoltre numerosi premi in altri importanti concorsi, come l’International Piano Festival in Italy. Alla XIX edizione dell’Euterpe International Piano Competition risulta essere l’unico italiano premiato dopo le fasi finale del concorso e il presidente di giuria Valentina Berman afferma: «Le interpretazioni di Carlo Michini sono state in grado di trascinare tutti nella sua personalissima dimensione musicale: ha avuto il coraggio e la forza di farsi ascoltare!».
Claudio Lattanzio