Chaco e Ruben Fangio «Nella terra di nostro padre» 

I figli del campione di automobilismo a Castiglione Messer Marino e Pescara «Siamo qui in pellegrinaggio nei luoghi di origine della nostra famiglia» 

PESCARA. «Sono il ramo argentino di un tronco abruzzese», ripeteva Manel Fangio, il grande campione di automobilismo (si legga l’articolo a fianco) a chi gli chiedeva delle sue origini. Suo padre, Loreto Fangio, era emigrato da Castiglione Messzer Marino in provincia di Chieti, a Balcarce in Argentina insieme con suo padre, quando aveva appena sette anni. A Balcarce aveva sposato Herminia D'Eramo, anch'essa figlia di emigrati abruzzesi provenienti da da Tornareccio. La coppia, negli anni, aveva generato sei figli: Erminia, Josè, Celia, Juan Manuel, Ruben e Carmen.
Due rami di quella grande tronco abruzzese sono giunti in visita nella loro terra d’origine. Dopo una puntata a Castiglione Messer Marino per la festa del santo protettore, due figli di Manuel Fangio, Chaco e Rubens, ieri, erano a Pescara con le loro mogli.
«Siamo venuti a Pescara», dicono, «per pellegrinaggio d'affezione alla terra che ha dato impulso a nostro nonno, Loreto, nel lasciare la terra d'origine ed emigrare in Argentina». Chaco e Ruben Fangio hanno compiuto la stesso itinerario percorso, a suo tempo, da Juan Manuel e la sua compagna Andreina detta ''Beba'', la prima volta che giunsero a Castiglione Messer Marino negli anni Cinquanta. Ma questa volta hanno voluto fare una capatina anche a Pescara. Poche ore, il tempo di fare conoscenza con l’appassionato e studioso di storia dell’automobilismo, Francesco Santuccione, che ha mostrato loro il vasto repertorio fotografico de lui messo insieme sulla vita del cinque volte campione del mondo e due volte concorrente sul circuito cittadino, vincitore nel 1950 e secondo nella gara iridata del 1957. Con loro c’erano anche Paolo Arlini il cui genitore, Italo, ospitava Fangio nella sua villa di Pineto quando era ancora un giovane campione in ascesa, e il presidente dell'Old Motors Club Abruzzo, Fabio Di Pasquale. E' stata una mattinata tutta trascorsa sulle ali dei ricordi, della riscoperta di luoghi frequentati con Manuel: dal Lido all'Hotel Esplanade che all’epoca si chiamava Hotel Palace. I due figli di Fangio sono rimasti catturati dalla valanga di fotografie mostrate da Santuccione. Ad attirarli sono state soprattutto quelle che immortalavano il loro padre nelle tante edizioni del circuito di Pescara da lui disputate. Chaco e Ruben Fangio si sono informati anche sui motivi per cui il circuito, che faceva parte del campionato di Formula 1, è stato lasciato cadere. «Che peccato», hanno commentato. «Pescara e l’Abruzzo hanno perso una tale ricchezza». (c.s.)
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