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Cori, balli e emozioni da brividi: Jovanotti infiamma l’Adriatico

Lorenzo negli stadi 2015 fa il pieno: "È sempre bello tornare a Pescara"

PESCARA. Le luci si abbassano e sul maxi schermo scorrono i titoli di testa. Il pubblico freme, ma il video prosegue e catapulta lo stadio in un fast food del 2184. I telefonini sono tutti accesi e in modalità ripresa video, ma sull'Adriatico cala il silenzio. Poi un sussulto: eccolo Lorenzo, inquadrato in primo piano. Partono le urla ma non è ancora il momento della musica. A conquistare la scena è Ornella Muti in versione campanellino di Peter Pan. Racconta un mondo futuro in cui l'ordine ha cancellato la fantasia e convince Jova a tornare nel 2015 «per ristabilire il disordine». Lui indossa una corazza, prende in mano un dvd e pronuncia la parola magica: «Pescara». E i 30mila dello stadio possono esplodere perché Lorenzo Jovanotti Cherubini si materializza sul palco e il disordine comincia: «Pescara, Abruzzo vi amo».

Gridano "Positivo" rispondendo in coro a "quell’onda che viene e che va" su un palco immenso che abbraccia tutto il prato. Hanno comprato i biglietti da mesi e hanno atteso dalla mattina sotto il sole di un'estate calda come poche. Ma per il concerto dell'anno sono arrivati a Pescara da Silvi, L’Aquila, Vasto, Castel di Sangro. Ma non solo: l’A14 è stata percorsa da fan provenienti da tutta Italia. Accanto agli abruzzesi ci sono trentini e lucani, tanti campani, molti dal vicino Molise e persino sardi.

(naviga nello storytelling qui sotto per rivivere le emozioni del concerto)

È il “popolo di Lorenzo”: «Quelli che sono da sempre sotto il mio palco e come me hanno le prime rughe e capelli bianchi», spiega Jovanotti, «e quelli che ho conquistato con un rap impegnato o una canzone d’amore in più di 20 anni di carriera».

«Altro che lunapark, altro che cinema» canta Jova sul palco. E se non è “Il più grande spettacolo dopo il big bang”, quello messo su per Lorenzo negli stadi 2015 è certo uno sforzo artistico di livello. Nulla a che vedere col concerto di due anni fa. Anche allora entusiasmò l'Adriatico, ma quello di ieri è stata un’altra cosa.

Uno show che va oltre la sua musica. Certo ci sono i suoi successi di sempre da “Non mi annoio” a “Bella”, da “Tutto l’amore che ho” a “L’ombelico del mondo”. Non mancano i nuovi pezzi (sette i brani del nuovo disco in scaletta) compreso “L’estate addosso”, canzone più trasmessa da due settimane consecutive nelle radio italiane. Ma Lorenzo, come detto, si supera.

Grazie a un maxischermo da fare invidia alle più importanti produzioni americane ogni canzone è accompagnata da un video di Cartoon network e Fox National Geographic. E le luci non si fermano al palco ma illuminano il prato in delirio e trasformano gli spalti in una discoteca. Musica senza sosta, canzoni cantate e allo stesso tempo mixate l’una con l’altra, ritmo da fiaccare anche i più allenati interrotto solo da corti d’autore. Il pubblico ride con “super Fiorello”, con Filippo Timi che dà la voce ad un magico Siri/Leonardo Da Vinci e ancora con Carlo Conti in una surreale versione dell’Eredità con Saturnino concorrente.

E poi di nuovo «la musica che far star bene», con l’Adriatico che si scatena con “La notte dei desideri” e si innamora o rinnova il suo amore con una “Serenata rap” strappa baci in tribuna. Sul palco lui canta e balla, salta e percorre chilometri. È un “Ragazzo fortunato” e regala una notte da sogno ai suoi fan che alla fine cantano insieme a lui un “Ti porto via con me” che dà i  brividi e sa di promessa «perché è sempre bello tornare a Pescara»

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