I PanPers: l’Abruzzo ci attira siamo arrosticino-dipendenti 

Il duo comico «cresciuto a pane e Zelig» a Pescara con lo show “Body scemi”

PESCARA. I PanPers pronti a far ridere Pescara con “Body scemi”, il nuovo spettacolo che andrà in scena al teatro Massimo il 17 aprile alle 21. Dal cambiamento climatico ai conflitti globali, passando per farine di insetti, intelligenza artificiale e politically correct, senza tralasciare parodie musicali o il sarcasmo sull’Abruzzo. Questi i temi sul palco insieme ad Andrea Pisani e Luca Peracino, il duo di comici, attori e conduttori che, dopo il debutto televisivo a Colorado nel 2009, da 15 anni fanno il pieno di successi, sia in tv che sul web, con parodie musicali e sketch irriverenti da milioni di visualizzazioni.
Fa più ridere Luca o Andrea?
Luca: tutto il mondo sa che faccio più ridere io. Scherzo, insieme facciamo un’unica mela di risate.
Andrea: È come chiedermi se voglio più bene a mamma o a papà.
Come riuscire a far ridere generazioni diverse?
A. La comicità evolve soprattutto perché da adulti si ride sempre meno. Devi sperare che il tuo umorismo coincida con quello di più persone possibili. Negli anni abbiamo imparato a trovare un buon compromesso tra quello che piace a noi e al pubblico, con il quale è importante crescere insieme.
L. Ascoltando la risposta, mi sono reso conto di essere vecchio.
Quando avete detto “ce l’abbiamo fatta”?
L. Questo è un lavoro in cui sei sempre precario, ce l’hai fatta solo quando vai in pensione.
A. Se dobbiamo definire un momento, essendo cresciuti a pane e Zelig, è stata la prima volta in tv. Anche se a 21 anni eravamo già a Colorado, per cui abbiamo lavorato poco nel “fango”. Però, quando ci arrivi, ti rendi conto che quello è solo l’inizio.
Che spettacolo è Body scemi?
Siamo cresciuti e vogliamo dimostrarlo. Il titolo è una crasi tra body shaming e scemi che fa capire che la leggerezza del nostro umorismo è rimasta, ma aggiornata ai tempi che corrono. Si parlerà del cambiamento del linguaggio e di come i comici siano le vittime più sacrificate. Dove c’era satira e cinismo, ora c’è un campo minato dove devi fare dribbling tra i “merdoni” che rischi di pestare. Noi, invece, cavalchiamo questo tema, con uno spettacolo abbastanza scorretto. Non mancheranno gli sketch più demenziali e le parodie delle canzoni. Che vale assolutamente il prezzo del biglietto e che la gente esce culturalmente arricchita l’abbiamo detto?
C’è qualcosa su cui non farete mai ironia?
L. La politica, perché serve cultura in quel campo.
A. Da giovani ci siamo detti che non avremmo mai fatto battute su Ikea e suocera, perché era da vecchi.
Chi vi fare ridere?
A. Siamo fan di Alberto Farina. E poi, secondo me, Max Angioni è una delle proposte attuali più talentuose. Anche Pintus, ma siamo amici per cui non vale.
L. Eddie Izzard, che all’inizio è stato un nostro punto di riferimento, I Monty Python e... i Panpers.
Avete dichiarato che in Italia, se nasci come duo, poi rimani così per sempre. Vi pesa?
L. Direi di no. È bello che la realtà di base sia il duo. Poi è chiaro che se uno vuole farsi un progetto parallelo, lo può fare e diventa un rametto di un tronco ben più solido.
A. Nel mondo dell’intrattenimento in Italia, il rebranding è difficile. Se nasci come duo, è più complicato lavorare da solo. Ma non pesa, perché ora le cose funzionano. Se in futuro non dovesse essere più così e ci dovessero dire “da soli non vi vogliamo”, cambieremo lavoro.
Arriviamo in Abruzzo. Si è scoperto se con l’alpaca di Elettra Lamborghini si possono fare gli arrosticini?
L. Si è scoperto e, infatti, lei non ce l’ha più.
A. Sono felice della citazione perché quella battuta mi aveva divertito molto. Ovviamente era uno scherzo, altrimenti poi gli animalisti se la prendono. Era solo per un’associazione fatta perché l’alpaca ci ricorda la pecora e noi siamo dipendenti dagli arrosticini abruzzesi.
L. Infatti non veniamo a Pescara per lo spettacolo, ma per gli arrosticini.
Andrea, in uno dei suoi “car-aoke” nomina Collecorvino. Come mai questo paese?
A. Mi dispiace dover dire agli amici di Collecorvino che è stato del tutto casuale. Stavo facendo una battaglia di follower con la mia fidanzata e ogni giorno mi avvicinavo sempre di più. Così, cercavo su internet i comuni con il numero di abitanti che ci distanziavano e sceglievo quello col nome che mi piaceva di più.
Ci sarà qualche sketch dedicato all’Abruzzo nel vostro spettacolo?
L. Sicuramente sì. Serve sia per rompere il ghiaccio che per personalizzarlo.
A. Arriviamo sempre il pomeriggio e andiamo in giro nella città per prendere spunti da giocarci durante tutto lo spettacolo.