John Njie (a destra) e Gianni Rocci interpreti di The Hustler

Il primo disco del migrante rapper di Castel di Sangro / VIDEO

The Hustler racconta la difficile storia di John Njie, in arte Mr. WorldWide. Un inno alla tolleranza e a chi aiuta il prossimo. Guarda la clip intera

CASTEL DI SANGRO. Un inno a colui che tollera, che aiuta, che si fa in quattro per il prossimo senza mettere avanti se stesso. E' il significato del primo disco di John Njie, in arte Mr. WorldWide, migrante rapper del Gambia arrivato a Castel di Sangro nel dicembre 2015 e adottato dalla comunità dell'Alto Sangro. Un brano _ realizzato in collaborazione con Gianni Rocci musicista di Castel di Sangro  _  che racconta un’esperienza personale che può essere facilmente trasportata su tante persone. Il disco s’intitola “The Hustler”, ed è prodotto dalla Rod’s Garage.

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L'inno alla tolleranza del rapper migrante di Castel di Sangro
Uno spezzone dello spot di “The Hustler” il primo singolo di John Njie, in arte Mr. WorldWide, migrante del Gambia arrivato a Castel di Sangro nel dicembre 2015

Quella di John è una storia difficile. A trentatré anni, è un rifugiato politico originario del Gambia, dove lavorava come speaker radiofonico dell’emittente locale Westcoast Radio. Scappa dal regime dittatoriale dopo che è stato in carcere. Inizia così il suo lungo viaggio verso l’Europa. Dal Gambia va in Senegal, dove inoltra richiesta di asilo ma gli viene bocciata poiché non ha parenti in grado di ospitarlo. Si sposta così in Algeria passando per il Mali, dove conosce due ragazzi bisognosi e decide di aiutarli, ma i due lo ricambiano derubandolo. Anche in Algeria la sua richiesta di asilo non viene accettata, così si sposta in Tunisia e si imbarca. In Italia arriva nel dicembre 2015 e insieme ad altri 70 migranti viene indirizzato al Centro di accoglienza di Roccacinquemiglia, frazione di Castel di Sangro. Qui si fa presto conoscere per il suo carattere allegro e disponibile, sempre pronto ad aiutare gli altri migranti.

 

John infatti, oltre alla sua lingua, parla correntemente l’inglese e nove dialetti africani dal Senegal alla Nigeria e si offre quindi come interprete. Ama leggere e scrivere e in meno di un anno impara l’Italiano, diventando una sorta di mascotte sia per i profughi sia per gli impiegati del centro. Ma John ama soprattutto la musica e scrive delle frasi che recita in un genere simile al rap ogni volta che ne ha l’occasione. Sul finire del 2016, tramite il responsabile dello sportello per gli immigrati, John viene così in contatto con Gianni Rocci, musicista di Castel di Sangro, proprietario della Rod’s Garage, accademia musicale e studio di produzione.