L'abruzzese Di Toro conquista Belen e De Filippi

Il pianista di Sant'Eusanio del Sangro trionfa al talent di Canale 5 “Tu si que Vales” Convince anche Zerbi che prima dice no e poi chiede scusa

CHIETI. Il pianista Michele Di Toro ha una marcia in più. Viene scoperto anche dal famosissimo programma tv “Tu si que Vales”, l’artista abruzzese è andato in onda sabato scorso in diretta su Canale 5. Di fronte a milioni di telespettatori ha proposto «un piccolo viaggio tra la classica, il jazz e il pop» come lui stesso annuncia di fronte alla giuria, formata da celebrità come Maria De Filippi, Jerry Scotti, Rudy Zerbi e Teo Mammuccari, una terza edizione condotta da Belen Rodriguez e Simone Rugiati. In un’improvvisazione di soli tre minuti, il pianista 42enne originario di Sant’Eusanio del Sangro ma notissimo in città non solo per le performance all’interno della Settimana Mozartiana, ha conquistato tutti, soprattuto attraverso la forza dell’umiltà. In quei pochi minuti ha fuso in un’unica esecuzione Per Elisa di Beethoven, La Stangata di Scott Joplin fino ad arrivare a Caruso di Lucio Dalla.

Alla fine una vera e propria standing ovation, ma una voce in sottofondo, mentre Di Toro sta suonando, rivela un irriverente giurato: è Zerbi che con la sua consueta severità sussurra alla De Filippi «Sì è bravo, ma non è niente di speciale». Insomma, Zerbi come al solito prova a mettere in difficoltà e al termine dell’esecuzione ripete: «Bravo. Come ce ne sono tanti». Ma la De Filippi difende l’artista: «Non ho forse un orecchio così sensibile da poter dire che ne ho visti tanti come lui. Per me vale», la parola magica che consacra chi lì si esibisce, ripetuta poi anche da Scotti e da Mammuccari.

E la De Filippi, animandosi, invita Di Toro a ricordare quale sia il suo curriculum, così lui: «Ho iniziato a suonare a 5 anni. Poi il conservatorio in 8 anni, anziché in 10». Ma se non lo avessero invitato a “spiattellare” il suo curriculum, Di Toro non se ne sarebbe vantato. Tanto che, dopo aver ricordato le sue partecipazioni a festival internazionali in Italia, in Francia e in Inghilterra il musicista torna sul pianoforte e fa ricredere il severo e provocatorio Zerbi che dice: «Apprezzo il modo in cui hai risposto. Tanti, provocati, si sarebbero piccati».

Poi il notturno di Chopin, che si trasforma nella colonna sonora de “La Bella e la Bestia”, la standing ovation si ripete. Ma questa volta con il pubblico tutto in piedi. Di Toro “vale” anche per Zerbi. E rispetto alla provocazione, il pianista gli ha detto: «Sono riuscito a farlo ricredere suonando. Non solo a parole». Bravo Michele!