L’ironia della morte secondo Campanile 

Budini a Pescara con “48”, tratto dagli scritti del drammaturgo del nonsense

PESCARA. È liberamente ispirato agli scritti di Achille Campanile “48”. Lo spettacolo, diretto e interpretato da Ezio Budini, andrà in scena all’Immediato di Pescara domani alle 21 e domenica alle 19. Nello spazio teatrale diretto da Edoardo Oliva, Budini si misurerà, tra «spunti ironici e momenti amari», con la tematica della morte. Lo farà – recitano le note di presentazione – non in modo diretto, ossia attraverso una sua rappresentazione, bensì «indirettamente, ragionando sul comportamento umano di fronte a un fenomeno così immenso e inevitabile». Quello in scena è un «testo esorcizzante», nello stesso tempo «dissacrante e romantico. Un sorprendente inno alla vita». Ezio Budini, tra i fondatori della compagnia pescarese Teatro Immediato, proporrà al pubblico «un intricato e divertente ragionamento sulla morte». Le opere di Achille Campanile – scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, giornalista – sono celebri per l’umorismo surreale, il nonsense e la stravaganza che le caratterizzano e che le rendono uniche. «Campanile aveva un senso assai profondo della caducità delle cose umane» si legge ancora nella presentazione dello spettacolo. «Per lui la vita era come un teatrino, un modesto teatrino di uomini improvvisati, con le quinte di cartapesta e i lumini colorati delle feste, dove da un momento all’altro, in mezzo a tanto affannarsi, senza cattiveria ma magari soltanto per un banale incidente, il sipario poteva calare per sempre». Illustre precursore dell’assurdo – sviluppato e portato ai massimi livelli da autori del calibro di Beckett – Campanile «ci regala con i suoi scritti sconclusionati, sgangherati, improbabili, paradossali, insensati, irrazionali, assurdi appunto, un piacevole e amaro divertimento, mentre gioca con l’animo umano».