Lettera per amore all’Aquila con Peppe Millanta 

Il 27 agosto lo scrittore abruzzese raccoglierà le storie raccontate dagli abitanti della città

L’AQUILA. Il progetto “Lettera per amore”, inserito nel cartellone della Perdonanza, andrà in scena il 27 agosto, dalla mattina alla sera, in diversi luoghi del centro storico dell’Aquila. Il progetto, ideato da Giovanna Romano, presidente dell’associazione culturale Hub-C., consiste in una scrivania e due sedie fluo, con lo scrittore abruzzese, Peppe Millanta, pronto ad ascoltare le storie che le persone vorranno raccontargli e, insieme, a tradurle in una lettera. La stessa lettera verrà donata alla persona che partecipa. «L’occasione», si legge nelle note di presentazione dell’iniziativa, «è anche un momento di promozione della città dell’Aquila, poiché prima e durante l’evento verranno effettuate delle riprese che diventeranno un video che racconta L’Aquila tramite “Lettera per amore”: la città, i suoi abitanti e l'atmosfera nei giorni della Perdonanza».
«Lo scrittore Peppe Millanta è pronto ad accogliere chi quei luoghi li abita da sempre o velocemente li attraversa», spiegano i responsabili dell’associazione Hub-C. «Confrontarsi con tutti coloro che, senza nessuna distinzione economica, sociale, culturale, avranno il piacere di sedersi di fronte a lui per iniziare questo viaggio condiviso sulle emozioni. Si cerca così di creare una relazione empatica e attiva tra lo scrittore e le persone, una relazione confidenziale, consci del fatto che lo scrittore, in questa sede, non ha il compito di trasmettere all'altro la propria erudizione in un rapporto impari ma ha l'opportunità di insegnare e contemporaneamente imparare, in relazione con l'altro, il mondo degli affetti, mettendo in comune la sua esperienza con la letteratura».
Peppe Millanta con il romanzo “Vinpeel degli orizzonti”, fra gli altri riconoscimenti ricevuti, ha vinto il Premio John Fante Opera Prima 2018, il Premio Alda Merini 2018 ed è stato candidato al Premio Strega-Ragazze e ragazzi, 2018.
«Tutti», concludono i responsabili di Hub-C, «hanno qualcosa da dire all'amore, l’amore è l'atto più rivoluzionario che si possa compiere, un profondo sovvertimento dell'individuo e laddove coinvolge l'intera collettività, segna, come nel caso dell'Aquila, un nuovo rinascimento».
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