LO SPETTACOLO DELLA DANZA 

Il festival Corpografie dal primo settembre allo Spazio Matta di Pescara

«Come e più della musica, il linguaggio universale della danza indica la strada all'attraversamento delle culture, pur salvaguardando le radici, del proprio corpo e della propria pelle». Così la coreografa abruzzese Anouscka Brodacz ideatrice di Corpografie, festival di danza contemporanea in programma a Pescara dal primo al 22 settembre in collaborazione con Acs (Abruzzo circuito spettacolo). Otto appuntamenti con lo spettacolo dal vivo, residenze artistiche e master class allo Spazio Matta di via Gran Sasso a Pescara. Un programma ricco di novità assolute che fanno della quarta edizione della rassegna un motivo di richiamo nel network internazionale promosso dal festival di Beirut in collaborazione con Mibact e Maeci. Presentata ieri dall'assessorato comunale alla Cultura di Pescara, l'edizione 2017 di Corpografie si fa specchio della complessità e delle tensioni contemporanee. Come racconta già lo lo spettacolo inaugurale del Gruppo E-motion di Francesca La Cava, “In – habit”, venerdì primo settembre, alle ore 21. Produzione totalmente abruzzese, “In - habit” è propriamente uno spettacolo che vive della drammaturgia di Anouscka Brodacz, con ideazione e installazione scenica di Gino Sabatini Odoardi, musica di Lorenzo e Federico Fiume (Resiliens), costumi di Maria Grazia Cimini, disegno luci di Carlo Oriani Ambrosini, coreografia e interpretazione di Francesca La Cava. Sulla scena la danza espressionista di E-motion dialoga con i panneggi/pieghe (della pelle) dell'artista, Gino Sabatini Odoardi. «Il messaggio di Corpografie parte dal corpo. La pelle come strumento di comunicazione con l'altro, oppure di chiusura, ostilità», racconta Anouscka Brodacz. «Nell'estetica della danza contemporanea il performer – danzatore e creatore di linguaggio al tempo stesso- è metafora dell'uomo e della sua coscienza».
Nel segno dell'internazionalità che fin dagli esordi accompagna Corpografie, domenica 3 settembre saranno di scena due danzatori arabi. Il giovane coreografo libanese Bassam Abou Diab (Under the flesh, studio sulla relazione tra le culture, il corpo, la morte e i rituali nato dall'aver vissuto la guerra, prima e dopo); e il danzatore tunisino Hamdi Dridi (Tu meur(s) de terre, danza fisica dei ricordi). I coreografi sono tra i sei artisti arabi per la prima volta selezionati all'interno della Bipod/beirut international platform in collaborazione con Mibact, Maqamat Dance Theatre di Beirut e il Maeci insieme per il progetto Focus young arab coreographers/Italy 2017. Il progetto nasce per favorire mobilità, dialogo e scambio tra artisti arabi e realtà del territorio italiano. A Corpografie 2017 ci saranno anche gli artisti finalisti della Vetrina della giovane danza d autore del network Anticorpi XL. E si consolida il progetto Dansomanie curato da Cristina Squartecchia, per la formazione di un gruppo di giovani all'analisi dello spettacolo di danza. Laboratorio di scritture e visioni rivolto al giovane pubblico, curioso di seguire gli artisti, in diretta su teatroespettacolo.org, Corpografie 2017 è anche Bit generation, residenza artistica che promuove la conoscenza della tecnologia applicata alla danza, alla performance, alla musica approfondendo l'interazione del performer con una complessa architettura multimediale.
La residenza è curata da High Files, con la collaborazione di Globster per la musica elettronica e la manipolazione dei suoni, affiancato da musicisti del conservatorio Luisa D'Annunzio di Pescara e danzatori professionisti abruzzesi. Altra novità della rassegna è lo spazio Cibo e Danza a cura di El Chiri. Il beverage èa cura di Settantaseicafè. Info, prenotazione e biglietti : www.acsabruzzo.it.
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