cultura

Lutto nel cinema, è morto il regista Mario di Iorio

Si è spento all'età di 71 anni il regista, autore e produttore teatrale, televisivo e cinematografico di Chieti

CHIETI. Addio a Mario di Iorio. Il regista, autore e produttore teatrale, televisivo e cinematografico è morto all'età di 71 anni. La cremazione avverrà nei prossimi giorni a Salerno. Non saranno celebrate commemorazioni.

Nato a Chieti il 24 settembre del 1944 ga frequentato il centro sperimentale di cinematografia di Roma nel biennio presieduto da Roberto Rossellini, frequentando da volontario i suoi ultimi set.  Ha diretto, prodotto, coprodotto e spesso scritto oltre 30 programmi per RAI 3, girando anche in Australia e Sud America. Ha prodotto e diretto oltre 70 documentari e video istituzionali per piccole e grandi imprese come Cirio, Fiat, e altre multinazionali. Dal 1975 in poi ha lavorato come aiuto regista e poi come regista al Teatro Stabile de L’Aquila nelle stagioni della sua più grande affermazione, in particolare al fianco di Antonio Calenda. È stato aiuto regista in quattro film girati in Italia e Germania, e sempre con Calenda aiuto regista in “Signora Ava”, sceneggiato RAI.

È stato il primo imprenditore indipendente e regista teatrale in Abruzzo con la Produzione Don Chisciotte e poi con oltre altre 30 messe in scena nell’arco di 25 anni. Ha diretto e scritto due sceneggiati radiofonici per RAI 1. Ha prodotto e diretto il film “La figlia di Iorio” realizzato in collaborazione con le Istituzioni abruzzesi e la Fondazione Il “Vittoriale degli Italiani”.

Per le stagioni estive dell’Ente Manifestazioni Pescaresi ha scritto e diretto la Gran Serata Simenon e la Gran Serata Orson Welles, due spettacoli teatrali con proiezioni, danze e talk show. Ha diretto e insegnato in diversi corsi nelle scuole, nei centri di formazione e nelle Università, materie di teatro, cinema, marketing culturale, organizzazione culturale e gestione delle risorse umane nello spettacolo. Giornalista per il Messaggero, grande appassionato di calcio, è stato anche un apprezzato polemista nei talk show televisivi.

«Alla cultura abruzzese viene a mancare un interprete sagace e competente: la sua vivacità intellettuale e l'illuminismo intelligente con cui affrontava ogni argomento ne facevano una persona con cui il confronto risultava sempre costruttivo e gravido di crescita», si legge nel messaggio di cordoglio del presidente della regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso. «Serbo di lui una memoria ricca di aneddoti e il ricordo di un'opera quale la trasposizione cinematografica de "La figlia di Iorio", intenso omaggio alla sua terra natia. Esprimo tutto il cordoglio dell'Abruzzo e mio personale alla sua famiglia e a quanti lo hanno amorevolmente assistito nella fase più difficile della sua vita».