Messa di Gloria di Puccini a Giulianova 

Interpreti il Coro Giuseppe Verdi, il Coro lirico d’Abruzzo e l’orchestra i Sinfonici

TERAMO. Ha debuttato ieri sera in San Domenico a Teramo il concerto dedicato alla Messa di Gloria di Giacomo Puccini, un’impegnativa operazione frutto della collaborazione tra due importanti realtà musicali della provincia teramana, la storica associazione corale Giuseppe Verdi di Teramo e l’associazione orchestrale I Sinfonici di Giulianova, in collaborazione con l'associazione culturale Gaetano Braga.
L’importante progetto musicale è stato pensato e prodotto nell’ambito delle celebrazioni per il centenario pucciniano. La Messa di Gloria per soli, coro e orchestra (in origine Messa a quattro voci con orchestra, Messa di Gloria è un nome apocrifo) sarà replicata stasera a Giulianova Paese nel duomo di San Flaviano, con inizio alle 21 e ingresso libero.
Interpreti della composizione pucciniana il Coro Giuseppe Verdi di Teramo diretto dal maestro Umberto De Baptistis, con la partecipazione del Coro lirico d’Abruzzo, due voci soliste, il tenore Benedetto Agostino e il basso Lucio Di Giovanni, l’orchestra I Sinfonici guidata dalla bacchetta del maestro Sergio Piccone Stella. Romanzesca la storia della Messa e controversi i suoi diritti. Giacomo Puccini (1858-1924) scrisse la composizione sacra come esercizio di diploma all'Istituto musicale Boccherini della natìa Lucca, dove la eseguì per la prima volta il 12 luglio 1880, sebbene avesse già composto ed eseguito il Credo nel 1878, a vent'anni, concependolo come partitura a sé stante. La composizione fu molto apprezzata per bellezza della melodia, struttura (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus et Benedictus, Agnus Dei), originalità. Tuttavia Puccini non pubblicò mai il manoscritto completo della Messa, che non fu più eseguita, nonostante quella prima ottima accoglienza, fino al 1952, prima a Chicago poi a Napoli. Il maestro toscano aveva però ripreso alcuni dei temi musicali della Messa nelle sue opere liriche: il Kyrie nell’Edgar e l'Agnus Dei in Manon Lescaut.
Alla fine della Seconda Guerra mondiale il sacerdote Dante Del Fiorentino acquistò una vecchia copia del manoscritto della Messa dalla famiglia Vandini di Lucca, credendo fosse la partitura originale, che invece era in mano alla famiglia di Puccini, poi consegnata dalla nuora del compositore alla Casa Ricordi, etichetta del musicista. Ne seguì una controversia legale che si risolse con la divisione dei diritti d'autore fra Ricordi e Mills Music, casa editrice del manoscritto trovato da Del Fiorentino. (afu)