Nadia Bengala: ha vinto la delicatezza 

Miss Italia nel 1988 racconta l’esperienza nel corto che ha incantato a Pescara

PESCARA. Era il 1988 quando Fabrizio Frizzi incoronò la sua prima Miss Italia in quella che fu la prima edizione del concorso trasmessa dalla Rai: la ventiseienne siciliana Nadia Bengala, arrivata a Salsomaggiore Terme con la fascia di Miss Eleganza Sardegna. Fu la prima reginetta di bellezza “nazionalpopolare”: la prima a trionfare con il televoto. Modella, attrice, presentatrice, Nadia Bengala recita accanto ad Alessandro Haber e Cristina Moglia nel corto “Prova d’amore” di Denis Nazzari che ha trionfato al Festival Scrittura e Immagine. «Sono arrivata a Salsomaggiore un po’ per caso», racconta al Centro. «Oggi le ragazze che partecipano a un concorso di bellezza o che entrano nell’ambiente della moda e del cinema sono molto più consapevoli di ciò che vogliono fare. Io mi trovavo a fare la modella perché era un qualcosa che mi era venuto facile», ricorda. «Mi piaceva molto l’idea di fare cinema, di immedesimarmi in altre personalità, vivere altre vite e lasciare qualcosa. Dopo Miss Italia ho lavorato moltissimo come presentatrice».
Nadia ha frequentato l'Accademia d’Arte drammatica di Roma, dove si è diplomata come attrice di prosa: «Ho debuttato al Teatro Anfitrione in una rivisitazione dei “Sei personaggi in cerca d’autore”. Poi sono arrivati altri ruoli a teatro e piccoli ruoli al cinema». Una soddisfazione professionale molto importante, da conduttrice, è arrivata con Rai International. Si è dedicata, inoltre, alla pubblicità ed è stata opinionista in diversi programmi. «Ma ho condotto sempre una vita molto semplice, lontana dai riflettori». Ha preso parte negli anni anche a vari cortometraggi, in ruoli che le sono valsi riconoscimenti. L’ultimo in ordine di tempo in cui è apparsa è dunque “Prova d’amore” premiato a Pescara. «Faccio un’apparizione in questo corto delicato e commovente», aggiunge. «L’idea è molto bella: un uomo che si immedesima nella donna che ama e che ha bisogno della sedia a rotelle. Avevo già lavorato con Nazzari e conoscevo Haber da anni. È stato bello parteciparvi. Lavoro spesso anche per piccole produzioni indipendenti: mi fa molto piacere dare il mio contributo a persone talentuose». Ma c’è ancora un sogno nel suo cassetto: «Interpretare in un film un ruolo che mi dia davvero la possibilità di esprimermi. Sarebbe bello poter lavorare con un regista internazionale. Intanto, continuo a condurre la mia vita semplice e quel che accadrà si vedrà». (r.a.b.)