Parole e musica di Patti Smith nella cattedrale di Avezzano 

Stasera il secondo dei due concerti-recital della cantante americana in Abruzzo « Dell’Italia amo il paesaggio, l'arte e soprattutto la gente che è magnifica»

A 43 anni dal suo disco d’esordio, “Horses” e a tredici dal suo unico concerto in questa regione, il 5 luglio del 2005, all’anfiteatro della Civitella di Chieti, Patti Smith è tornata in Abruzzo con un recital che mischia parole e musica. “Words and Music” è il titolo del concerto-reading che ha debuttato, ieri, con successo, nella cattedrale di Avezzano, e che lì sarà replicato stasera, sempre con inizio alle 20.45. I biglietti sono da tempo esauriti per questo doppio appuntamento che apre una breve tournée italiana, in teatri e chiese, della 72enne cantante e poetessa americana, che toccherà, dopo Avezzano, Cortona, Pesaro, Padova e Brescia.
Se tredici anni fa, a Chieti, Patti Smith era accompagnata dalla sua band classica degli anni Settanta, con l’aggiunta come ospite alla chitarra solista di Tom Verlaine, ex leader dei Television (il gruppo che con lei divise la scena della musica new wave newyorkese alla metà di quel decennio), stasera, come ieri sera, l’artista del New Jersey si esibirà sul palco con il solo sostegno della chitarra e del pianoforte di Tony Shanahan.
In scena, Patti Smith propone, oltre alla lettura di testi letterari e poetici, alcune composizioni del suo repertorio classico: da “Wing” a “Dancing Barefoot, “Peaceable Kingdom”, “Frederick” (composta per il suo defunto marito Fred Sonic Smith, chitarrista degli Mc5, la band proto-punk di Detroit), “The Jackson Song”, “Because the Night” (scritta a quattro mani con Bruce Springsteen e diventata famosa in Italia soprattutto come sigla del programma di Rai3, Fuori orario), “Pissing in a River” e la lennoniana “Power to the People”.
Patti Smith ha sempre avuto un rapporto molto stretto con la cultura italiana, dall’amore per l’arte e l’architettura rinascimentali a quello per il cinema e la poesia di Pier Paolo Pasolini. Proprio all’autore delle “Ceneri di Gramsci” la cantante ha reso omaggio, nei giorni, scorsi, a Roma. Patti Smith è tornata all’idroscalo di Ostia, davanti al momumento dedicato allo scrittore ucciso, lì, nella notte del 2 novembre 1975. Tre anni fa, Patti Smith si era esibita nel Concert for Pasolini a Udine nel quarantennale della morte dello scrittore e aveva inserito nella mostra – e poi nel libro Higher Learning – una foto che immortala proprio la tomba di Pasolini. L’artista, che aveva già visitato il parco nel 2011, ha trascorso momenti in silenzio, scattando delle foto.
Con i concerti di Avezzano e quelli che seguiranno fino al 16 dicembre, Patti Smith chiude un suo anno molto italiano. In aprile aveva inaugurato a Parma, nel Palazzo del governatore, “Higher Learning”, la mostra di sue fotografie in bianco e nero realizzate viaggiando per il mondo. Il titolo è lo stesso di una canzone presente nel suo album “Land” del 2002. La mostra era stata organizzata in occasione del conferimento, all’artista americana della laurea ad honorem da parte dell’università di Parma, il 3 maggio. “Higher Learning” rappresenta l’evoluzione di un’altra mostra di foto di Patti Smith, “Eighteen Stations”, presentata a New York e poi allestita anche a Stoccolma. Le fotografie ritraggono i letti, le statue, gli strumenti artistici e le lapidi, che sono appartenuti a personaggi che hanno contribuito a formare e sviluppare la cultura dell’umanità, creando una sorta di diario visivo. Ci sono le stampelle di Frida Kahlo, l’accappatoio di Johnny Depp, l’appartamento di Carlo Mollino, il bastone di Virginia Woolf, le tombe di Pier Paolo Pasolini e Jean Genet e la sedia di Roberto Bolaño: quasi un tentativo di resuscitare le anime di questi artisti attraverso le immagini dei loro beni o dei loro luoghi di riposo. Una delle foto è quella del letto di Gabriele D’Annunzio, il poeta abruzzese che fa parte, anche lui, del pantheon italiano della Smith.
In una recente intervista, la cantante ha definito così il suo rapporto con il Paese che la ospita di nuovo, in questi giorni: «Amo molto l'Italia per vari motivi: il paesaggio, la storia, l'arte, ma soprattutto la gente che è magnifica».
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