Il conduttore dell’Eredità nel mirino social 

Polemica sull’oro donato alla patria  Liorni: «Calma, sono antifascista»

ROMA. Mentre il caso Scurati ancora tiene banco, un’altra tegola si abbatte sulla Rai e coinvolge Marco Liorni, volto dell’ammiraglia Rai1, alla guida del game show L’Eredità. Nel mirino una frase...

ROMA. Mentre il caso Scurati ancora tiene banco, un’altra tegola si abbatte sulla Rai e coinvolge Marco Liorni, volto dell’ammiraglia Rai1, alla guida del game show L’Eredità. Nel mirino una frase pronunciata dal conduttore sull’oro alla patria del regime fascista, durante la puntata di domenica. Una domanda chiedeva in quale anno «I coniugi italiani consegnarono alla patria le fedi nuziali, in cambio di anelli senza valore», ovvero il 1935 con l’obiettivo di finanziare la guerra in Etiopia.
«Pensate», ha commentato il conduttore, «tantissime famiglie hanno compiuto questo gesto veramente patriottico, quello di donare la fede matrimoniale alla patria con una ricevuta e un anello senza nessun valore». Frase che ha scatenato polemiche, a partire dai social. Liorni, con un video appena postato su Instagram, ha però rimandato al mittente le accuse. «Volevo dire a chi ha ritenuto che stessi elogiando il fascismo e ai picchiatori del web che sono antifascista e non potrei mai fare un’elogio del fascismo, non mi verrebbe proprio. Nel gioco dell’Eredità cerco attraverso piccole cose di tornare indietro a un certo momento storico. Mi dispiace», ha continuato Liorni nel suo post, «per chi ha interpreto in modo diverso, avrei dovuto forse essere più chiaro. Ma penso che dobbiamo darci tutti una calmata, confrontandoci su questioni più costruttive e in modo più civile».
E spiega ancora tornando alla domanda posta e alla spiegazione data: «Furono giorni di grande sofferenza, togliersi la fede d’oro per mettersene una di ferro in quell’Italia lì era un gesto sofferto ma anche un gesto di patriottismo: questo è quello che mi hanno raccontato i miei nonni e mio padre, questo è quello che dice la Storia vista con lo spirito dei tempi, non con gli occhi di oggi».